4.02.2004

 

Il 7 aprile 2004 riprende il processo contro tre dei compagn* anarchic*

ore 9 palazzo di Giustizia Cagliari vieni e diffondi
documento redatto da un'assemblea anarchica e sottoscritto da Luisa, Massimo e Matteo


Il 7 aprile 2004 riprende il processo contro tre dei compagni anarchici, arrestati nel corso della dura repressione della manifestazione di protesta per l'arresto di Massimo Leonardi, che si è svolta a Cagliari il 22 ottobre 2003.

Massimo, Luisa e Matteo, processati per direttissima e Fabrizio, che andrà a stralcio e sarà quindi processato in data da destinarsi, sono accusati di concorso in danneggiamento, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale e , solo Luisa e Fabrizio, anche di porto di coltello in pubblica riunione. Altri 10 manifestanti sono stati denunciati, a piede libero, per
i medesimi reati.

Massimo Leonardi ha vissuto a Cagliari per molti anni e vi ha mantenuto solide amicizie. Anche per questo, il presidio del 22 ottobre è stato indetto da un insieme eterogeneo di amic* di Massimo, compagn* anarchic* e altri attivist* politici, comunque sensibili alla montatura mediatico-giudiziaria e alla repressione poliziesca che ha riguardato il nostro compagno Leonardi.

Per circa due ore abbiamo esposto striscioni e distribuito volantini di solidarietà con Massimo. Fino a quel momento polizia e carabinieri si sono limitati ad osservarci a distanza. A fine serata abbiamo improvvisato un breve corteo per distribuire volantini nelle vie del centro. E' stato allora che l'intenzione sbirresca, quella di chiuderci in trappola e legnarci, si è palesata chiaramente. Proprio per sfuggire alla trappola, abbiamo improvvisato varie deviazioni fino a Via Roma dove ci siamo dispersi, un attimo prima di trovarci totalmente circondati da celerini e agenti digos, presenti in numero soverchiante (oltre il doppio di noi). La successiva "caccia all'uomo", con inseguimenti, fermi e pestaggi, si è svolta in mezzo ai passanti allibiti. Due compagni sono stati ricoverati: Fabrizio per trauma cranico (ha ricevuto la notifica di arresto in ospedale), l'altro, per sospette lesioni interne che, fortunatamente, si sono rivelate lievi e reversibili. Altri compagni
hanno dovuto ricorrere a cure mediche, così come tre poliziotti. Agli arrestati è stato permesso di nominare un avvocato, ma di fatto gli è stato impedito di contattarlo (esistono ricevute "farlocche" di fax mai inviati agli avvocati).
Solo la presenza dei compagn* che presidiavano la questura, durante la notte, e il tribunale, il mattino dopo, ha consentito agli arrestati di avere una difesa di loro fiducia e non d'ufficio.

La repressione del presidio del 22 ottobre non è giunta improvvisa. Nell'ultimo anno, a Cagliari, la presenza dei compagn* anarchic* è sempre stata rilevante nelle mobilitazioni antifasciste e anticarcerarie. Nelle giornate del 25
aprile e del 9 maggio, ad esempio, gruppi nazifascisti locali, con finanziamento delle istituzioni, hanno organizzato giornate commemorative della repubblica di salò, con la partecipazione di Pino Rauti e dello stragista Mario Merlino.
In quelle occasioni, la polizia si è impegnata per allontanare e disperdere i presidi antifascisti, con corpo a corpo e cariche di alleggerimento, in un confronto di piazza che è diventato, via via, più acceso.

Da mesi la stampa regionale e nazionale dedica articoli, sempre più deliranti,all'anarchismo sardo, mentre il controllo locale di individui e movimenti s' intensifica in modo capillare e soffocante. A carico dei compagn* esistono, da almeno dieci anni, indagini in merito a fantomatiche associazioni sovversive, che hanno portato a perquisizioni e installazioni di microcamere e cimici, nelle case e nelle sedi di movimento; le occupazioni di questi ultimi anni, sia a scopo collettivo che abitativo, sono state sgomberate, con relativi rinvii a giudizio; alcuni compagn* hanno subìto autentiche intimidazioni
da parte di agenti digos e sono sottoposti a pedinamenti.

Ribadiamo con più forza, difronte alla repressione, il nostro impegno antifascista e la nostra lotta contro le istituzioni totali (carcere, psichiatria, scuola autoritaria ecc.).
Su questi temi e nella lotta contro la militarizzazione, lo sfruttamento e la miseria, la nostra presenza e il nostro impegno, anche in piazza, non si lascerà scoraggiare da intimidazioni e tentativi di criminalizzazione.
SM

Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?