3.06.2004

 

Sregolatezze del 06/03/2004

Sull'affaire-Parmalat, ci si sarebbe aspettati da Giuliano Ferrara la stessa prontezza di riflessi e lo stesso stile da lui esibiti sull'affaire-Cia. Allora, come si sa, fu lui stesso a rivelare - fra il serio e il faceto, fra il paradossale e il tracotante, fra il letterario e l'impunito - di aver fatto la spia (a pagamento) a favore dei servizi segreti statunitensi, al tempo della sua familiare frequentazione col Craxi di Palazzo Chigi. Decidendo così, lui, toni e registri della "rivelazione". Stavolta, invece,
si è fatto anticipare da Calisto Tanzi e dalla testata-cugina "Libero", che ha rivelato l'ultima ammissione dell'ex-patron della Parmalat ai magistrati: "Ho portato io stesso una borsa piena di soldi, non ricordo se cinquecento milioni o un miliardo, a Giuliano Ferrara", che "mi disse solo: Grazie". Proprio ieri, rispondendo ad una lettera di D'Alema su tutt'altro caso, lo scandalo-Banca 121, Ferrara ammetteva che "errori di stile se ne possono sempre compiere". E vada, dunque per quel volgare contante e per quel brusco e inelegante "Grazie". Ma la mancanza di prontezza di riflessi - tanto da
farsi anticipare da Tanzi e persino da Feltri - in Ferrara appare veramente imperdonabile.

DON PANCRAZIO

Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?