3.25.2004

 

Scioperino Generale

Domani scioperino generale di 4, ma anche 6, oppure 8 ore, ma anche, no.
L’unica cosa certa, certissima è che aderiranno tutte le organizzazioni sindacali, e questa potrebbe essere l’unica novità sensibile.
E’ abbastanza triste considerare come, non solo non se ne parli negli organi di deformazione di massa, ma il poco che filtra o è filtrato venga recepito dai lavoratori e dai cittadini con la stessa intensità di una eco che va sfumando.
Così in treno, anche questa mattina sentivo la gente esprimere il proprio rammarico una volta per il disagio che arrecheranno “questi ferrotranvieri che non hanno voglia di lavorare”, un’altra per il dispiacere di dover “sprecare” un giorno di ferie perché…”I ferrotranvieri non hanno voglia di lavorare”.
Molto più triste è sentirsi chiedere il perché dello scioperetto, (scusate, ma non riesco proprio a scrivere sciopero… parola seria) come se la gran parte degli italiani non vivesse e non fosse a contatto con questa nostra deforme realtà.
Quale mai potrebbe essere il motivo di uno scioperucolo generale? Quale il bisogno che spinge questi scioperati ad astenersi dal lavoro, a prendere un giorno di ferie? Che sia forse l’annoso ed irrisolto problema del campionato italiano di serie A? Il paventato taglio agli stipendi dei calciatori?
Eppure basterebbe semplicemente guardarsi intorno mentre si cammina per strada, nelle stazioni, fuori dai grandi centri commerciali per capire perché in Italia ci sarebbe bisogno di uno sciopero generale e generalizzato ad oltranza, ma a mio avviso la maggioranza degli italiani hanno subito il processo di rincoglionimento generale finendo per essere brutte copie di loro stessi.
Qualcuno ha notato come nelle stazioni siano aumentati coloro che frugano nei cesti dei rifiuti? A qualcuno è capitato di osservare che non sono più i folkloristici barboni a rovistare nella spazzatura per estrarne qualcosa di simile al commestibile? Uomini e donni dalla parvenza “normale”, quelli che forse a casa nostra fingendo di essere civili chiamiamo ancora “anziani con la pensione sociale”. Davvero nessuno ha avuto un amico o un parente che ha peso il lavoro o si è ritrovato in cassa integrazione dall’oggi al domani, senza preavviso?
Forse sono io ad essere troppo “sfigata”, o gli altri ad aver avuto troppo “culo”, persino quello della colpevole indifferenza.
RITA PANI (APOLIDE)

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