3.31.2004

 

Genova: «Questa rivendicazione indegna e obbrobriosa»

ROMA «Siamo a livello di speculazioni, le più indegne e indecorose. Il mio sentimento è di obbrobrio». Il giorno in cui arriva la rivendicazione delle bombe a Genova, firmata Brigata 20 luglio, data dell'uccisione di Carlo Giuliani, il giudizio del padre, Giuliano Giuliani è netto: «L'avevano già fatto, provo semplicemente schifo. Quello che è successo a Genova è una cosa da condannare senza la minima incertezza». E ancora. «Su chi possano essere questi che hanno messo le bombe non ho la minima idea. Ribadisco comunque che una bomba, una bombetta o una bombona la può mettere chiunque. E una
rivendicazione la può fare chiunque. Sarò vecchio, ma in questi casi mi chiedo a chi giova?».
A chi giova?
A chi vuole impedire la verità e la giustizia. I fatti del G8 rimangono una ferita aperta, e lo saranno fino a quando non si avrà il coraggio di fare verità su quello che è successo. Ma lo saranno anche dopo, perché sono convinto che in Italia c'è un prima e un dopo 20 luglio 2001. Quella data rappresenta una cesura, per tutta l'Italia.
Su quei fatti sono aperti due processi, uno contro alcuni manifestanti e l'altro contro alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine... Manca però il processo fondamentale, quello su piazza Alimonda. L'ordinanza di archiviazione è una mostruosità giuridica che ha impedito la verità su quello che purtroppo è diventato il simbolo di tutto. Cosa si aspetta dai
processi? Spero che non ci sia non ci sia da parte di nessuno voglia di fare: "uno a uno e palla a centro". Non si dica un po' di qua e un po' di là. Da una parte ci sono 29 esponenti delle forze dell'ordine che sin sono comportate male, molto male, e dall'altra 26 persone che sono state attaccate in maniera ingiustificata e violenta mentre partecipavano ad un
corteo autorizzato. Comunque, il problema non si risolve affatto attraverso il processo e la condanna a 29 poliziotti di basso grado, bisogna salire di molto nella scala gerarchica e se non si arriva ai massimi gradi non si fa verità.
Crede che questa verità possa emergere dai processi? No, per accertare la catena di comando e le responsabilità politiche, serve una commissione parlamentare d'inchiesta. Non dimentichiamo certe presenze assolutamente equivoche nelle sale operative dell'ordine pubblico, c'erano esponenti di An, con in testa il vicepresidente del consiglio Fini. Mi
auguro che tutte le forze politiche con eguale entusiasmo lavorino per costituire la Commissione, qualcuno purtroppo ci dorme sopra. Mi auguro anche che il prossimo governo di centrosinistra largo abbia come primo punto l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta su Genova. C'è chi dice che i responsabili delle bombe vanno cercati nei cortei per la
pace. Chi dice e pensa questo è un farabutto.
Sergio

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