2.07.2004

 

Valery Melis

Valery Melis è morto di uranio, ma la sua morte non serve come ogni morte di quelle che si potevano evitare.
E’ morto di uranio perché fu in Bosnia a portare aiuto. Valery sarà uno di quei nuovissimi e stranissimi martiri dei quali davvero non si sente il bisogno; martire sì, ma nemmeno un po’ eroe.
Lui infatti, è morto di guerra ma non lo si può dire, forse perché non è saltato in aria per mano terrorista, non ha avuto l’onore di tornare dentro una cassa involto dal tricolore e fare peso sul tavolo degli affaristi mediorientali; lui è tornato minato dalla pace e dalla democrazia, occultato alla vista dei media da una cortina di opportunistico disinteresse. Lui, Valery, come gli altri oltre 20 morti di pace.
E questa è l’Italia, ci ostiniamo a dirci, e questa Italia perseveriamo a far andare…
Questa è l’Italia suona come insulto, dolore, offesa, ma alla fine riconosco che come tale resta senza che davvero nessuno riesca a FARE basta, perché dirlo… Non serve.
Come voterà la sinistra per il rifinanziamento della missione in Iraq? Non voterà. La nuova generazione di costruttori di sinistra, quelli che secondo loro dovrebbero rappresentare la società civile, quelli che hanno così facilmente fagocitato i movimenti, e quindi i milioni di manifestanti contro ogni guerra e per la pace, non voteranno; saranno decisamente indecisi come sempre, opportunisti come sempre. Non diranno sì, non diranno no. Vivranno la loro politica insulsa del “non mi pongo…” e lasceranno l’aula al momento della votazione.
Valery è morto di uranio e i 19 di Nassirya non erano eroi, ma solo lavoratori sfruttati meglio post mortem da questi ballerini al governo.
Questa è l’Italia, si suole dire, ma non si aggiunge mai che “Questa non è l’Italia che vorremmo!” ed è così che un ministro, proprio quello della guerra, osa venire nella mia terra per venderne ancora un pezzo in più agli americani, per farci non un Mc qualunque ma un ampliamento di una base nucleare; certo lui è un ministro di guerra e non capisce, al punto che arriva a chiederci se a noi i soldi fanno schifo.
No, non fanno schifo i soldi, ma morire come Valery Melis, forse ci impensierisce un po’, a noi che ancora conserviamo il vizio di pensare, ovviamente.
RITA PANI (APOLIDE)

Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?