1.31.2004

 

Sregolatezze del 31/01/2004

Antonio Di Pietro si è sempre considerato - ed è anche considerato, si deve dire, e perciò temuto o sopravvalutato - una risorsa per il centro-sinistra. Lo ha sempre detto e vantato: sono l'unico dell'Ulivo che può rubare i voti moderati che vagolano nell'area dell'indecisione di massa compresa fra centro-sinistra e centro-destra. Ora si è accoppiato con l'ex pci-pds-ds Achille Occhetto per presentarsi alle elezioni con una lista che, programmaticamente, si pone l'obiettivo di raccogliere, non disperdere e non far perdere ai prodiani i voti che si presume vagolerebbero fra il Triciclo (con la ruota di scorta repubblicana) e Rifondazione Comunista, raggiungendo complessivamente un consenso fra il 5 e addirittura il 13% dei voti. Delle due l'una: o ha ragione l'astuto Di Pietro, e quindi la nuova lista riuscirà ad aggiungere ai voti moderati quelli dei girotondini, o ha torto Occhetto, e quindi la nuova lista non prenderà i voti "a sinistra" perché c'è Di
Pietro riuscendo a perdere anche i voti "dipietristi" perché ci sono Occhetto e i girotondini.

DON PANCRAZIO

 

STRISCIA ROSSA

Il senso della libertà nella loro Casa: «Se ciò che ha detto Sabina Guzzanti in Raiot è narrazione di cose vere come dice il pm di Milano vuol dire che in quel programma si faceva informazione. Dunque, era giusto chiuderlo».

Michele Bonatesta, senatore di An, Commissione di Vigilanza Rai

 

PROVOCATORIAMENTE

Scrivo che arrivati a questo punto, sempre di più auspico l’assalto al parlamento italiano, contemporaneamente alla RAI. Insomma, oggi abbiamo bisogno di un Kommando bene addestrato che ci porti dentro alla storia.
E’ grave quello che ho scritto? No. E’ una provocazione.
In Italia esiste un nuovo istituto, quello della provocazione, appunto!
La provocazione poi può essere anche affettuosa, allora io potrei scrivere che il Kommando, dovrebbe far saltare tutti i 92 denti di quel nano mafioso che sta da abusivo al governo.
E’ un intento criminoso?
Ma Dio nooooooo!!!
E’ un’affettuosa provocazione.
Credo che a breve ci sarà anche una commissione parlamentare che si occuperà di provocare, tanto per dare manforte non solo al vostro capo di governo (lo avete votato, cerebrolesi della malora, quindi è vostro, [affettuosamente provocandoVi]) ed ai ministri della Repubblica Italiana che invitano il loro popolo padano alla guerra di secessione, ovviamente provocatoriamente, oppure agli stessi ministri che fanno parte della maggioranza di governo che criticano, insultano, sputano in comizi dall’aria vagamente, provocatoriamente, … scusate ma non trovo aggettivo … mettetecelo voi.
L’Eurispes ha pubblicato un mirabile studio sulla condizione dell’Italiano, pare che ormai rasentano la povertà persino gli ingegneri.
E io non so se anche l’Eurispes voglia provocare una lotta di classe in questo paese dove, provocatoriamente anche i sindacati firmano accordi che non tutelano il lavoratore ma la figura (retorica?) del sindacato stesso.
A Firenze aprono una sede di forza nuova, e io ritengo sia un atto non pericoloso, ma provocatorio. Pareva infatti che tale movimento fosse vagamente illegale, ma solo vagamente, uando ancora il fascismo era reto in Italia, grazie a quella carta da culo riciclabile che si chiamava provocatoriamente Costituzione.
Provocatoriamente un sindaco della Liguria ha approvato una voce di bilancio di 3.000 € per pagare il lifting ai consiglieri comunali. E’ stata una provocazione, dice il sindaco. Provocatoriamente così, protestano i dipendenti comunali che vogliono poter partecipare alla provocazione e si mettono nella lista degli aspiranti Platinette.
Io provocatoriamente direi quasi che mi verrebbe voglia di iniziare a mettere un po’ di gente contro il muro, così perché mi piacerebbe vedere l’effetto che fa, ma dato che uso il condizionale, e non faccio sul serio, provoco.
Provocatoriamente la banca mi dice che sto sotto di due o trecento euro, e io mi sento provocata perché non capisco come mai nessuna banca chiamò il lattaio Tanzi per avvertirlo che stava sotto di una decina di milioni di € o, non essendo avezza a queste cifre, erano miliardi?
Dai TG provocatoriamente stanno scomparendo le notizie della politica interna, si sbracciano tutti per dirci che fa freddo, che di inverno c’è la neve persino nelle strade, insomma vogliono farci credere che sia qualcosa di eccezionale aver freddo d’inverno; come questa estate, ricordate? Quanta fatica per farci credere che l’alone sotto la nostra ascella fosse data dal sudore in una giornata afosa di metà luglio.
Avete visto Casini che provocazione? S’è vestito anche da Rambo e pare abbia dormito con un sacco a pelo laggiù, in quel paese tanto lontano da noi, dove sono riusciti a provocare niente di meno che una guerra. Hanno provocato anche dei morti.
Sono davvero bravi a provocare.
Io in fondo mi ci sento davvero provocata
Rita Pani (Provocatoriamente APOLIDE)

 

Anno nuovo

E' quasi trascorso il primo mese di questo nuovo anno che "pare sia bisestile" (non lo dico io, lo hanno detto ad un tiggì) e, come tale, quantomeno foriero di sciagure e disgrazie. Non come l'anno precedente che, invece, si era chiuso con un bel brindisi augurale di giornalisti e forze di soccorso tra le macerie di Bam, nell'Iran sconvolto dal terremoto! I
fuochi artificiali, peraltro, erano già cominciati qualche tempo prima, in Iraq, e ancora vanno avanti. Gente allegra il ciel l'aiuta.
In questo primo mese, da un punto di vista strettamente personale e, in quanto tale, palesemente egoisticentrico ho avuto modo di rilevare come il deprecabile assetto finanziario della società presso la quale lavoro non dia
neanche i più flebili segni di ripresa. Il bollettino medico sentenzia implacabile: coma profondo da new economy. Per questo, da qualche mese, alcuni colleghi sono stati collocati in cassa integrazione. Altri li seguiranno a stretto giro di posta elettronica. Le voci di corridoio si susseguono senza soluzione di continuità, alimentando il panico nei soggetti
più giovani o apprensivi. Molti hanno anche scioperato. Quegli stessi che non molto tempo fa si erano presi un giorno di ferie per non aderire allo sciopero indetto per protestare contro l'abolizione dell'articolo diciotto dello statuto dei lavoratori. Prendendomi anche in giro. A me, che cercavo di convincerli a scioperare argomentando l'evidenza. Oggi abbassano lo sguardo, quando gli rammento l'episodio, ma parlano di essere uniti e compatti nelle azioni da intraprendere. A volte le cose ritornano come un boomerang. I cassintegrati ancora no.
All'origine della crisi sembra ci sia stata la scoperta di un consistente buco nel bilancio aziendale, frutto della cattiva gestione del trascorso staff dirigenziale. Mi domando dove l'ho già sentita questa... va beh, mi verrà in mente. Insomma, qualche illuminato seguace delle nuove direttive economiche, ha creativamente foraggiato il proprio conto corrente bancario dirottando lì buona parte degli utili della società. Del resto, Parmalat lo ha poi palesato a livello planetario: i miliardi si distraggono ed il mondo è pieno di malintenzionati pronti ad approfittare della loro ingenuità
attirandoli in qualche tranello, magari con un lecca-lecca o profferendo alloggi in multiproprietà in qualche paradiso fiscale. Io a questa cosa ci credo. Perfino quei pochi spiccioli che guadagno si distraggono. E mai che ritrovino la strada di casa! Ma forse è perché qui a Roma il manto stradale è quel che è: ci sono strade che hanno troppe buche, così l'amministrazione capitolina ha finalmente deciso di chiuderle. Le strade! Anche questa l'ho già sentita... mi pare fosse... ma sì! Coso, lì... come si chiama? Quello americano, che aveva intenzione di rimediare agli incendi estivi disboscando
preventivamente la nazione. Adesso non ricordo bene se fosse un comico o cos 'altro però, evidentemente, ha un bel seguito. Poi è andato a far preventivi da altre parti: l'ultima volta è stato visto cercare armi nel deserto
iracheno ma non si deve esser protetto adeguatamente la testa e il sole, da quelle parti, non perdona. Adesso, a chi gli chiede delle armi, risponde:
"Armi? Quali armi? Mai avuto neppure una fionda!". Ma questa è un'altra storia che, peraltro, fa parte del bellissimo anno passato. Tornando a ciò che mi riguarda più da vicino, sono molto preoccupato. Anche perché comincio
ad avere un'età per la quale non è così semplice riciclarsi: sono nato nei favolosi anni sessanta e fino a qualche anno fa non c'erano tutti questi problemi. Poi sono cominciate le politiche di incentivi per la rottamazione e allora... Lifting neanche a parlarne! Se solo penso che subito dopo la pratica di tiraggio a cui si è sottoposto il sottotraccia, la Pampers lo ha messo sotto contratto perché secondo i ricercatori e gli esperti di marketing dell'azienda leader nel campo dei pannolini un culo così liscio e sorridente sopra una cravatta non si era mai visto... Insomma, sono davvero preoccupato. Sì, anche per il lavoro, ma soprattutto perché da mesi in tutta Europa si sta ricercando un kamikaze con una bomba
invisibile. E se mi arrestano? Come posso dimostrare di non possederla? E se questo è solo l'inizio, è evidente che mi hanno fregato. La prossima volta, altro che anno nuovo: ne vorrò uno esclusivamente di seconda mano!
dirtyboots

1.24.2004

 

Il giorno della Memoria

Nell’ambito delle manifestazioni per il Giorno della Memoria, l’Istituto Sardo per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia organizza un reading dedicato ai temi della memoria della Shoah e dei genocidi del Novecento.
All’iniziativa hanno dato la propria adesione numerose associazioni culturali cittadine, quali ACLI, ARCI, ASP-Associazione Scienze Politiche, La Botte e il Cilindro, CIDI-Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti, ENDAS; ulteriori adesioni saranno quanto mai gradite.
La forma del reading consiste nel ritrovarsi insieme per leggere un testo proprio o altrui, proporre un brano musicale, una propria riflessione, come forma di partecipazione personale attiva, deponendo nel contempo una pietra, come gesto simbolico di memoria.
L’appuntamento è davanti alla fontana nella parte bassa dei Giardini pubblici, in via Tavolara, sabato 24 prossimo alle ore 16.30.
La partecipazione è aperta a tutti, con contributi individuali o di gruppi: testi di circa mezza cartella dattiloscritta o musiche acustiche (non è prevista amplificazione). A chi è lontano o non può partecipare chiediamo di inviare un testo che verrà letto nel corso della manifestazione. Un particolare invito è rivolto alle scuole ed agli studenti, che ogni anno ricordano a Sassari il Giorno della Memoria con iniziative diffuse e significative.
Si tratta di un’occasione per testimoniare personalmente ed in comune la partecipazione al ricordo di una delle grandi tragedie del mondo contemporaneo, insieme all’impegno affinché essa non si ripeta.


 

MARTEDI' 27 TUTTI SOTTO LA REGIONE!!!! (bilingue)

A Casteddu martis de sa xira ki benit (su 27) a is cincu de merì in su cuntzillu regonali de via Arroma ant'a fueddai de sa kistioni de sa basi americana de La Maddalena e de cumenti funti ponendisì d'accordiu su Stadu e sa Regioni.
Po cussa dì, pèntzaus de andai a-inanti de su palatzu de via Arroma po nai a boxi manna ka su populu sardu no est po nudda d'i-accordiu a arregalai sa terra sua a is americanus! Ci andaus nosus puru! Depeus essi in medas!


A Cagliari martedì 27 gennaio alle 17 il consiglio regionale discuterà nella sede di Via Roma dell'ampliamento della base di La Maddalena e dell'accordo Stato-Regione. DOBBIAMO FARCI SENTIRE, IMPEDIRE CHE DECIDANO CONTRO IL NOSTRO
PARERE SULLA NOSTRA TERRA SULLE NOSTRE VITE!!!!


21 FEBBRAIO GIORNATA SARDA DI MOBILITAZIONE CONTRO LA BASE RADIOATTIVA DI
LA MADDALENA

1.23.2004

 

STRISCIA ROSSA

Il ministro delle Riforme parla dei suoi alleati: «Loro non lavorano. Fanno i soldi portandoli via al Paese che lavora. Ma noi sappiamo che la libertà i popoli se la conquistano con la lotta».

Umberto Bossi, La Padania, 21 gennaio

 

ALFA E BETA

Alfa e Beta è la storia dell’inchiesta aperta dalla procura di Caltanissetta a carico di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, accusati di «reato di concorso in strage per finalità terroristica e di eversione dell'ordine democratico», in pratica di essere i “mandanti esterni” delle stragi di mafia del biennio ’92-’93. Alfa e Beta è la storia di una archiviazione che invece di chiarire ogni dubbio non fa che aumentare le incertezze, le inquietudini.

www.frillieditori.com


 

INFORMATIONGUERRILA

Mumbai, India, gennaio 2004
Noi, movimenti sociali riuniti in Assemblea nella citta' di Mumbai, India, condividiamo le lotte del popolo dell'India, cosi' come quella dei popoli asiatici e reiteriamo la nostra opposizione al sistema neoliberista che genera crisi economiche, sociali, ambientali e conduce alla guerra. Le nostre mobilitazioni contro le guerre e le profonde ingiustizie sociali ed economiche sono servite a smascherare il neoliberalismo.
Ci siamo riuniti qui per organizzare la resistenza e lottare per costruire alternative al capitalismo. La nostra resistenza iniziata in Chiapas, a Seattle e a Genova ci ha condotto all'enorme mobilitazione mondiale contro la guerra in Iraq del 15 di febbraio 2003, che ha delegittimato la strategia di guerra globale e permanente del governo degli Stati Uniti e dei suoi alleati, ed alla vittoria contro l'OMC a Cancun.
L'occupazione dell'Iraq ha mostrato a tutto il mondo il vincolo esistente tra il militarismo e la dominazione economica da parte delle corporazioni multinazionali e ha confermato le ragioni che ci hanno fatto mobilitare contro la guerra.
Noi movimenti sociali riaffermiamo il nostro impegno di lotta contro la globalizzazione neoliberista, l'imperialismo, la guerra, il razzismo, le caste, l'imperialismo culturale, la poverta', il patriarcato e tutte le forme di discriminazione ed esclusione economica, sociale, politica, etnica, di genere, sessuale, cosi' come a favore dell'orientamento sessuale e dell'identita' di genere. Siamo contrari alla discriminazione delle persone che hanno capacita' differenti e malattie incurabili, soprattutto coloro che soffrono per l'HIV-AIDS.
Lottiamo per la giustizia sociale; il diritto alle risorse naturali (terra, acqua e sementi); i diritti umani e di cittadinanza; la democrazia partecipativa; i diritti dei lavoratori/lavoratrici previsti nei trattati internazionali; i diritti delle donne; cosi' come per il diritto dei popoli all'autodeterminazione. Siamo a favore della pace, della cooperazione internazionale e promuoviamo societa' sostenibili, capaci di garantire alle persone i diritti basilari ed i beni e servizi pubblici. Allo stesso tempo respingiamo la violenza sociale e patriarcale contro le donne.
Invitiamo a mobilitarsi l'8 di marzo, Giornata Internazionale per i Diritti delle Donne.
Lottiamo contro ogni forma di terrorismo, compreso il terrorismo di Stato, cosi' come siamo contrari all'utilizzo della "lotta contro il terrorismo" per criminalizzare i movimenti popolari e gli attivisti sociali. Le cosiddette leggi contro il terrorismo stanno restringendo i diritti civili e le liberta' democratiche in tutto il pianeta.
Rivendichiamo la lotta dei contadini e delle contadine, dei lavoratori e delle lavoratrici, dei movimenti popolari urbani e di ogni persona minacciata di perdere la casa, il lavoro, la terra ed i propri diritti. Si stanno moltiplicando le lotte per fermare e invertire le privatizzazioni, proteggere i beni comuni ed il loro carattere pubblico, come quelle che hanno avuto luogo in Europa in relazione alle pensioni ed alla previdenza sociale. La vittoria della gigantesca mobilitazione del popolo boliviano in difesa delle proprie risorse naturali, della democrazia e della sovranita' e' una dimostrazione della forza e della potenzialita' dei nostri movimenti; contemporaneamente avanzano le lotte contadine contro le multinazionali e le politiche agricole neoliberiste, esigendo sovranita' alimentere ed una riforma agraria democratica.
Ci appelliamo all'unita' con i e le contadine nella mobilitazione mondiale del 17 aprile, Giornata Internazionale di lotta contadina.
Ci identifichiamo con le lotte dei movimenti e delle organizzazioni popolari dell'India e assieme ad essi condanniamo le forze politiche e le ideologie che promuovono la violenza, il settarismo, l'esclusione ed il nazionalismo basati sulla religione e l'etnicita'. Condanniamo le minacce, gli arresti, le torture e gli assassinii di attivisti sociali che organizzano le comunita' per lottare a favore della giustizia globale, e denunciamo la discriminazione di casta, di classe, religiosa, di genere, e derivata dall'orientamento sessuale e dall'identita' di genere. Condanniamo la perpetuazione della violenza e dell'oppressione contro le donne attraverso modelli e pratiche culturali, religiose e tradizioni discriminatorie.
Appoggiamo gli sforzi dei movimenti e delle organizzazioni popolari in India ed in Asia che portano avanti la lotta dei popoli per la giustizia, l'uguaglianza ed i diritti umani. Soprattutto per i Dali, gli Adivasi ed i settori piu' oppressi e repressi di questa societa'. La politica neoliberista del Governo dell'India aggrava l'emarginazione e l'oppressione sociale che il popolo dei Dalits soffre storicamente.
Per questo appoggiamo le lotte degli esclusi di tutto il mondo e invitiamo a unirsi all'appello che promuoveranno i Dalits per una giornata di mobilitazione per l'inclusione sociale.
Il capitalismo, in risposta alla sua crisi di legittimita', ricorre all'uso della forza e della guerra per mantenere un ordine economico antipopolare. Esigiamo ai governi di mettere fine al militarismo, alla guerra e di cancellare le spese militari e chiediamo la chiusura delle basi militari nordamericane in tutto il mondo perché rappresentano un rischio ed una minaccia per l'umanita' ed il pianeta. Dobbiamo seguire l'esempio della lotta del popolo portoricano che ha obbligato a chiudere la base statunitense a Vieques. L'opposizione alla guerra globale continua ad essere il nostro terreno di mobilitazione generale nel mondo.
Invitiamo la cittadinanza mondiale a mobilitarsi il 20 di marzo per una giornata internazionale di protesta contro la guerra e l'occupazione dell'Iraq, imposta dai governi degli USA, della Gran Bretagna e dai loro alleati.
I movimenti contro la guerra svilupperanno in ogni paese le proprie rivendicazioni e tattiche, col fine di assicurare un'ampia partecipazione alle mobilitazioni. Chiediamo il ritiro immediato delle truppe di occupazione dall'Iraq ed appoggiamo il diritto del popolo iracheno alla libera autodeterminazione e sovranita', cosi' come al diritto a che si riparino i danni causati dall'embargo e dalla guerra.
La "lotta contro il terrorismo" non agisce come pretesto per mantenere la guerra e l'occupazione in Iraq ed in Afghanistan, ma viene usata per minacciare ed aggredire i popoli. Nel frattempo, si mantengono il blocco criminale contro Cuba e la strategia di destabilizzazione in Venezuela.
Questo anno ci appelliamo ad appoggiare con forza la mobilitazione a beneficio del popolo palestinese, specialmente il 30 marzo, Giorno della Terra in Palestina, per rivendicare il diritto dei rifugiati al ritorno e contro la costruzione del muro.
Denunciamo l'imperialismo che stimola i conflitti religiosi, etnici, razziali e tribali a proprio beneficio, accrescendo l'odio, la violenza e la sofferenza dei popoli. Piu' dell'80% dei 38 conflitti armati nel mondo nel 2003 sono di questo tipo, ed hanno colpito soprattutto i popoli dell'Asia e dell'Africa.
Denunciamo l'uso coercitivo da parte dei governi, delle multinazionali e delle istituzioni finanziarie internazionali dell'indebitamento dei paesi poveri del pianeta. Ripudiamo il debito illegittimo del Terzo Mondo ed esigiamo la sua cancellazione incondizionata e la riparazione per i danni economici, sociali ed ambientali, come condizione preliminare per garantire la piena soddisfazione dei suoi diritti. Specialmente appoggiamo la lotta che sviluppano i movimenti sociali nel continente africano.
Per questo leviamo la nostra voce contro le riunioni del G8, del FMI e della Banca Mondiale, i principali responsabili dell'espogliazione dei popoli.
Respingiamo l'imposizione di accordi regionali o bilaterali, tali come l'Alca, il Nafta, il CAFTA, l'AGOA, il NEPAD, l'Euro-Med, l'Afta e l'ASEAN.
Siamo milioni di persone che lottano e stiamo unificando le nostre mobilitazioni contro un nemico comune: l'OMC. I popoli indigeni lottano contro i brevetti su ogni forma di vita e contro l'assalto alla biodiversita', all'acqua, alla terra, all'ambiente, all'educazione e alla salute; e siamo milioni che combattiamo le privatizzazioni dei servizi pubblici. Affrontando il nemico comune si sono uniti giovani e studenti, rivendicando il loro diritto all'educazione pubblica e ad un lavoro degno che permetta loro un futuro senza poverta' e violenza.
Invitiamo tutti e tutte a mobilitarsi per l'acqua come diritto basilare e fonte di vita che non puo' essere privatizzato; cosi' come a recuperare il controllo sui beni comuni e sulle risorse naturali che sono stati regalati ad interessi privati e multinazionali.
Nella battaglia vittoriosa di Cancun, la morte del contadino Lee ha rappresentato la sofferenza di milioni di contadini e settori popolari esclusi dal "libero mercato". La sua scelta di immolarsi e' un simbolo della nostra determinazione contro l'OMC, per affermare chiaramente che qualunque tentativo di resuscitare l'OMC suscitera' la nostra opposizione.
Fuori l'l'OMC dall'agricoltura, dall'alimentazione, dalla salute, dall'acqua, dall'educazione, dalle risorse naturali e dai beni comuni!
Con questa determinazione invitiamo tutti i movimenti sociali del mondo alla mobilitazione a Hong Kong o in qualunque altro luogo in cui si riunisca la prossima Conferenza interministeriale dell'OMC, e ad unire i nostri sforzi nella lotta contro le privatizzazioni, in difesa dei beni comuni, dell'ecosistema, dell'agricoltura, dell'acqua, della salute, dei servizi e dell'educazione.
Per tutto cio' riaffermiamo la nostra ferma volonta' di rafforzare la Rete dei Movimenti Sociali per rafforzare la nostra capacita' di lotta.
GLOBALIZZIAMO LA LOTTA!
GLOBALIZZIAMO LA SPERANZA!


 

Un paio di cose sarde...

...ce le vogliamo mettere?
C’è un bellissimo posto giù da me, nel sulcis ilglesiente, si chiama Buggerru. E’ un bel posto ancora poco conosciuto, che resta chiuso tra i monti per finire sul mare. C’è la spiaggia, la tradizione e un pezzo di storia. Uno dei panorami più belli al mondo, incontaminato quasi. Quasi, infatti, se non fosse per una bella autostrada che i governanti filo nano-piduisti-ballerini vorrebbe costruire andando ad intaccare una montagna, una zona dove ancora è possibile andare a studiare la storia geologica di quelle montagne. Non bastò lo sfregio dell’uomo che bucò e derubò quelle montagne, con le cave e con gli incendi. Ora un nastro di asfalto, largo 12 metri dovrebbe andare a sostituire lo scempio già perpetrato, e rigettato da quella stessa montagna che vi franò sopra.
Non lo faranno assicurano gli ambientalisti locali.
Io invece dico che lo faranno, o almeno inizieranno a farlo. Il tempo necessario per distruggere un po’ ed intascare i soldoni stanziati.
E poi… Salendo verso nord … Quanta radioattività ci ha lasciato in eredità il sottomarino nucleare americano (mezzo atto all’ esportazione della democrazia) che si è inabissato qualche tempo fa?
Noi isolani lo avevamo chiesto, ma forse non ci avevano nemmeno risposto.
Ora però è la Francia che vuol sapere, dato che anche in Corsica sono state rilevate tracce di radiazioni.
RITA PANI (apolide)

 

Faccia una faccia!

Ho il legittimo sospetto che i chirurghi plastici arrivati da Los Angeles, fossero dei Compagni Comunisti. L’ho dedotto ieri ad una prima occhiata alle foto del nano rifatto. Oggi ho guardato meglio su Repubblica e ne ho dedotto che assisteremo prestissimo alla più grande causa civile intentata dal criminale verso terzi.
Almeno, in decenza, dovrebbe essere così, visto il risultato di un patrimonio speso con l’intento di migliorarsi. Se ieri per un momento pareva aver pagato per somigliare a Putin, oggi sembra un cesso di porcellana sbeccato. Non solo è orribile, ma soprattutto ridicolo. Assurdamente ridicolo.
Mi veniva da pensare anche che avesse voluto copiare (il nano non brilla per originalità) il suo simile Saddam Hussein, e avesse ordinato un clone di se stesso.
Ridicolo, e quel che è peggio è che per riflesso il popolo italico verrà a lui accomunato, nel senso che se è vero che l’immagine dell’Italia, passa per quella di chi ci rappresenta, il panorama è davvero desolante.
Il nano-mostro-piduista, fini, bossi. Loro sono l’Italia. Io, fortunatamente no.

Per il giorno della memoria, grandi manifestazioni in Italia, anche sportive, per non dimenticare. Il 6 Marzo a Roma si terrà una manifestazione per richiedere la grazia a Pribke. Padrini della manifestazione (satirica?) l’onorevole taormina ed il professor serena, per intenderci colui che regalò la cassetta VHS prima del viaggio premio di fini in Israele.
Qesto vorrà dire che viviamo in un paese democratico o che vige davvero la legge della casa delle libertà: “FACCIAMO UN PO’ COME CAZZO CI PARE?”

La bella Italia che va e che viene, dove va tutto bene, dove i giornali sono tutti comunisti e dicono le bugie sulla moratti che non ha distrutto la scuola ma l’ha riformata. Il paese che va a grandi passi verso la distruzione strutturale con la demolizioni intentata da bossi che l’Italia la vuole riformare, il paese democratico per ecellenza, quello in cui un tizio ignorante- razzista e bavoso con solo il 3% dei voti, riesce a ricattare la ballerina piduista che sta a capo del governo.
E pensare che nella vita reale il comportamento di bossi sarebbe paragonabile al ricatto e l’estorsione, reati che in Italia non esistono quasi più. Lo dice l’ISTAT; e per favore non ricordatemi che l’ISTAT dice anche che tutto va bene.
RITA PANI (apolide)

 

23/01/2004 Sregolatezze

Berlusconi si chiude in casa per un mese, causa lifting, e all'Elefantino si ammoscia la proboscidina. Anche la carta del Foglio, quella bella carta candida, quasi cartonata, da qualche tempo non è più quella, ma una cartina leggerina leggerina, come i barritini editoriali dell'Elefantino. E se tutto questo non bastasse, proprio ieri ha dato l'addio allo zoo ferrariano Pierluigi Diaco. Il ragazzo è cresciuto. Prima di potersi consentire di fare solo il fighetto come Carlo Rossella e di farsi incartare definitivamente a destra da un Foglio peraltro così decaduto, deve ancora dare prova di sè. In
libertà bipolare, trasversale e bipartisan. Poi, una volta cresciuto, chissà, staremo a vedere... Intanto, ha promesso, "rifuggirò dalla solita marchetta e militerò nel silenzio". Due promesse troppo impegnative. Non per il numero, s'intende, ma per l'intima qualità di ciascuna delle due.

DON PANCRAZIO

1.18.2004

 

Sregolatezze del 18/01/2004

Trascorse appena 24 ore dalla sua assoluzione - in un processo davanti alla Corte d'appello di Ancona relativo a tangenti per gli appalti marchigiani di Eni-Snam e Società Autostrade - l'ex-segretario della Dc Arnaldo Forlani ha
dichiarato: "Vorrei dare un mio contributo perché le cose in politica vadano meglio. Non sono in cerca di un ruolo, l'età ormai è quella che è, ma l'equilibrio nella disgregazione degli schieramenti può essere trovato solo
da chi ha vissuto l'esperienza della Dc". Forlani ormai va verso gli 80 (è nato a Pesaro l'8 dicembre 1925) ma quell'antico, benedetto "spirito di servizio" proprio non riesce a scrollarselo di dosso. Ma, per carità, si godi una serena vecchiaia. Perché le cose in politica dovrebbero andare "meglio"? Vanno già così bene, anche senza di lui.

DON PANCRAZIO

1.17.2004

 

Vai a dare via l'utero!

Ho deciso, vado a dare via l’utero.
Anche il mio pensare ultimamente è incongruente, da una parte ritengo che a grandi passi si stia tornando al medioevo, dall’altra auspicherei un ritorno al medio evo. E’ così che mi viene da pensare quando leggo certi articoli, tipo quello dell’intervista al socio americano del ginecologo italiano antinori, che dichiara di aver impiantato un embrione clone umano in una donna, e che per alimentare la sua ricerca, ricerca (scusate il gioco) volontarie.
Non mi sconvolge e non mi scandalizza leggere che in teroria vorrebbe creare un bambino e un fratellino fotocopia per avere eventuali pezzi di ricambio, sia chiaro, mi scandalizza solo l’impegno delle menti,degli studi e dei soldi per tutto ciò che trovo aberrante ed inutile.
Sono una di quelle persone che ritiene inutile, per esempio, accanirsi per avere un figlio tutto proprio, come si usava dire in tempi antichi, sangue del proprio sangue, dal momento che nel mondo abbondano i bimbi senza genitori che non chiederebbero null’altro che essere amati, ritengo inoltre che mentre l’uomo (uomo?) studia per clonare copie di se stesso in un’epoca che ha sconfitto la poliomielite, in Africa ancora la polio colpisca i bambini che per altro, continuano a morire di malaria, aids, influenza, inedia…
No, non mi sconvolge e non mi scandalizza che si ricerchino uteri volontari per ospitare cloni di chissà chi, mi sconvolge lo spreco dei danari in per ricerche insensate che domani, un domani mi auguro lontano, potranno garantire l’immortalità ai soliti noti, mentre altre fasce di umanità sempre più povere e impoverite continueranno a morire di sete, di fame, di morbillo.
Mi fa spavento sapere che la follia che abbiamo conosciuto mediante la storia di hitler continui a vivere nelle teste di chi chiamavamo, magari, luminari della scienza.
Mi fa spavento l’uomo che giorno dopo giorno perde la sua umanità, persino andando a depositare rottami su Marte.
Forse sono troppo semplice per stare in questo mondo, forse pensavo che bastasse donare il midollo o il cordone ombelicale per salvare una vita, forse pensavo che bastasse tenere nel portafogli il tesserino azzurro del ministero della sanità col quale si dichiara di essere donatrice d’organi, forse pensavo che per generare bastasse accoppiarsi in modo tradizionale, non disdegnando un po’ di fantasia, forse pensavo che i bambini orfani dovessero essere donati a chi è capace di amarli, senza troppi inghippi burocratici, forse pensavo che i bambini hanno il diritto di essere amati, e che si dovrebbe facilitare questa opera che sa di paleolitico.
Forse oggi pensare non basta più.
Eppure continuo a pensare che c’è bisogno di pensare, continuo a restare spettatrice di questo mondo che cambia sempre in peggio, e riesco a conservare l’ideale del mondo migliore, quello che mi spinge ad alzarmi ogni fottuta mattina che ho la disgrazia di svegliarmi.
Poi spettatrice non sono. Io continuo a dire cose semplici, per le persone semplici, per chi come me ha ancora voglia di pensare.
Rita Pani ( APOLIDE )

 

LE FACCE DA CULO QUANDO SI FANNO IL LIFTING ...

... riescono a far sparire la fessurona verticale che li solca?
Le natiche facciali del piduista diventeranno guance?
Il buco emorroidale abbellito da denti da squalo che cosa diventerà?
I foruncoletti cisposi ai lati della canna fumaria perderanno quella
luce da gangster?
E riuscirà così il LIFTATO a RIFOTTERE I felice mastronzo??????


 

STRISCIA ROSSA

«Silvio Berlusconi, il ricco e stravagante primo ministro italiano ha sempre sostenuto di essersi fatto da solo. Ora potrà vantarsi di essersi rifatto da solo. C’è chi dice che - dopo i ritocchi - si presenterà alto e biondo».

Frank Bruni, The International Herald Tribune, 15 gennaio

1.16.2004

 

Starebbero sfasciando l'Italia?

Parma Calcio, evase tasse
su 640 miliardi di lire
La Parmalat precisa: "Abbiamo condonato ogni contenzioso"


 

La busta paga «creativa»

Il Polo «spara» numeri folli sul salario dei tranvieri. Ecco le cifre vere sulle retribuzioni
FRANCESCO PICCIONI
Ipolitici danno i numeri. Accade spesso, direte voi. Vero. Ma se i numeri che danno riguardano gli stipendi percepiti da qualcun altro - in questo caso gli autoferrotranvieri - allora è bene che si vada a guardare, anche per misurare meglio il valore della parola di ciascun politico. Aveva iniziato ieri l'altro il sindaco di Milano, Gabriele Albertini, con un'intervista al Corriere della sera in cui temerariamente si sbilanciava a dire: «smettiamola di parlare di poveri autisti pagati 800 euro al mese, il valore medio della retribuzione lorda annua del 91% dei conducenti è di 29.700 euro». Cifra notevole, anche se quel «lorda» fa immaginare un salario reale parecchio minore. Lo aveva subito imitato un «manager», ossia il presidente dell'associazione delle aziende di trasporto locale (Asstra), Enrico Mingardi, quasi con le stesse parole: «Finiamola una buona volta con questa farsa, lo stipendio medio è di circa 1.700 euro netti al mese per 14 mensilità». Meno di quel che dice Albertini, ma comunque uno stipendio buono rispetto alla media dei lavoratori italiani. Fedele alla sua immagine
pubblica fracassona, il coordinatore di An, Ignazio La Russa, ha voluto ieri battere il record: «A Milano lo stipendio medio di un tranviere è di 5 milioni delle vecchie lire»; un po' più di 2.500 euro. Difficile davvero solidarizzare con una categoria così ricca e spocchiosa, no? E infatti tv e media governativi (Il Giornale su tutti) invitano al linciaggio del tranviere.
Ci siamo procurati un po' di buste paga. E abbiamo scoperto che, milanesi o romani, i tranvieri guadagnano (euro più, euro meno) le stesse cifre. Facciamole dunque.
A Roma o a Milano un conducente con quasi 30 anni di anzianità, al massimo della carriera (il «parametro 175», su cui vengono anche misurati gli 81 euro «concessi» con l'accordo del 20 dicembre al posto dei 106 dovuti secondo il contratto firmato quattro anni fa), senza straordinari, guadagna appena 1.426 euro netti (2.121 lordi). Difficile chiamarlo uno «stipendio d'oro», specie se si pensa che stiamo parlando di un lavoratore ultra-cinquantenne, quasi sempre con moglie e figli. Un autista assunto invece appena due anni fa, qualificato con il «parametro 140», non arriva a
1.000 euro se non facendo un po' di ore straordinarie. Nell'esempio concreto che abbiamo sotto gli occhi, un «giovane» deve infilare 25 ore di straordinario (in pratica una per ogni giorno lavorativo, oltre le 6 e venti minuti dell'orario regolamentare) per «arrivare» alla mitica soglia dei 1.250 euro. Sette ore e mezzo al giorno nel traffico romano o milanese per portarsi a casa `sto po' po' di ricchezza.
Come si accumula questa differenza? Per gli «anziani» - che conservano ancora l'inquadramento «regolare» - ogni ora lavorata viene retribuita 9,8063 euro. Per un neo-assunto, invece, la paga oraria scende a 6,8370 euro. Un terzo in meno. Più basse, come retribuzione, anche una serie di «indennità». Mentre più alte sono la «deduzione fissa» e quella «variabile». Persino l'ora di lavoro straordinario è pagate meno dell'ora normale dei sopravvissuti col vecchio inquadramento: 8,1364 euro per il «giovane» contro i quasi 10 del «vecchio». Le paghe romane, dicono anche i lavoratori della capitale, sono comunque «tra le più alte della categoria», e a Milano il «parametro 140» può in moltissimi casi posizionarsi intorno a quegli 850 euro che Albertini, Mingardi e La Russa giurano essere solo una frazione dello stipendio reale.
C'è da aggiungere che queste differenze salariali non sono «temporanee», ma definitive. Il nuovo inquadramento, che ha creato un «doppio regime salariale» nei trasporti pubblici, fa sì che i «nuovi» assunti non potranno mai raggiungere i livelli retributivi fruiti da coloro che stanno ormai rapidamente avvicinandosi alla pensione. E' uno dei tanti «miracoli della
concertazione» che hanno provocato un distacco sempre più sensibile tra sindacato confederale e lavoratori.
Da questo breve resoconto emerge impietosamente che il livello di attendibilità dei «politici» del centrodestra è decisamente basso. Ma anche il «manager» Mingardi non fa una figura migliore. Comprensibile, quindi, che il Coordinamento nazionale di lotta degli autoferrotranvieri abbia interpretato le sparate «rialziste» sugli stipendi come «dichiarazioni che alimentano la protesta dei lavoratori». Ma di questo, al governo, non si curano affatto. Il loro obiettivo - come si comprende leggendo la quotidiana dichiarazione di guerra del sottosegretario al welfare, Maurizio Sacconi, «il prefetto applichi le sanzioni previste dalla legge per i lavoratori precettati che hanno scioperato», dopo il «non verrà riaperto nessun tavolo di trattativa a livello nazionale» del giorno precedente - sembra ancora
quello thatcheriano: stroncare gli autoferrotranvieri e, insieme, mettere una lapide sull'istituto del contratto nazionale collettivo. Per questo obiettivo tutto fa brodo. Anche mentire senza ritegno sulle retribuzioni reali dei lavoratori. Tanto si sa cosa può finire in televisione e cosa no.

 

Sregolatezze del 16/01/2004

Chi sono le persone entrate a Palazzo Chigi «con le pezze al culo» e uscite miliardarie? Se lo chiede ansiosamente "il Riformista". Marco Travaglio, l'autore della denuncia, ha precisato di non aver parlato di alcun ministro del centrosinistra, riferendosi piuttosto a «certi personaggi (imprenditori o presunti tali) che trassero notevoli vantaggi da quella stagione.
Lecitamente, mi auguro e credo, sino a prova contraria». Ma si sa come sono i neo-riformisti: non gli basta mai. Così ecco Peppino Caldarola definire Travaglio «questo nuovo Pecorelli girotondino», equiparandolo al giornalista legato ai servizi, in fama di ricattatore, sino a quando non fu misteriosamete ammazzato (vedi processo-Andreotti di Perugia). Gli ex dello
staff d'alemiano Gianni Cuperlo e Pasquale Cascella hanno protestato. Il terzo, Fabrizio Rondolino, fa il giornalista. Il quarto, Claudio Velardi, fa l'editore del "Riformista", notoriamente non con le pezze al culo. A questo punto, scelga Caldarola la parte che più gli piace nell'asserito revival del "caso Pecorelli". Ci risparmi però, se può, quel sanguinoso finale.

DON PANCRAZIO

 

COMITATO SARDO GETTIAMO LE BASI

Oggetto: alla nuova base Usa della Maddalena accettata anche dal presidente Masala rispondiamo con un nuovo referendum. Domani tavolino a Cagliari.

Indecorosamente il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Italo Masala ha accettato di discutere, non con il capo di governo e il Consiglio dei Ministri come prevedono le sue prerogative, bensi' con un oscuro funzionario, il riesame da parte dell'esecutivo del decreto emanato dal Ministero della Difesa che autorizza la costruzione ex novo di una nuova e imponente base a terra della Marina statunitense, truffaldinamente spacciata come ristrutturazione.
Il presidente Masala ha reagito allo schiaffo formale porgendo l'altra guancia: ha dimenticato e ha azzerato il suo potere -dovere di esigere, come prevede la legge (art. 3 comma 3, L. 898/76) di essere messo a conoscenza del contenuto dei famigerati accordi segreti Italia-USA, sbandierati per giustificare ogni abuso. Travolto da un raptus di servilismo dichiara con toni soddisfatti di non essere entrato nel merito degli accordi stipulati in segreto sulla pelle del popolo sardo.
Il massimo rappresentante istituzionale della Sardegna non ha trovato ne' la forza ne' la dignita' di "manifestare al governo italiano la ferma contrarieta' e l'indisponibilita' della Regione ad accettare qualunque forma di potenziamento delle basi militari presenti in Sardegna, ad iniziare da quelle di La Madalena", assolvendo l'impegno affidatogli dal Consiglio
Regionale in data 5/12/ 03 a conclusione delle due giornate di seduta straordinaria, strappate con una forte mobilitazione popolare che ha avuto come momento culminante il presidio alla sede della regione del 23/11/ 02 promosso da Gettiamo le Basi.
Il presidente Masala trattato dal governo alla stregua di un querulo mendicante, torna a casa soddisfatto dell'elemosina ricevuta: la vecchia, trita promessa che il governo rispettera' l'art. 14 dello Statuto Sardo - che ha forza di legge costituzionale - e restituira' alla Regione, proprietaria legittima, i beni dismessi dallo Stato, o per lo meno quelli che restano dopo le illegali vendite a gogo'.
Il diritto di decidere sulla nostra terra e sul nostro mare non e' merce da baratto.
Il popolo sardo risponde alla prevaricazione promuovendo un referendum consultivo sulla presenza nell'isola di basi militari straniere.
La raccolta di firme e' gia' partita: un tavolino per la raccolta sarà allestito a Cagliari in via Garibaldi domani, sabato 17 gennaio, dalle 16.30

Comitato sardo Gettiamo le basi
070 823498 - 3386132753

 

 

Sfasciano il paese? Ma non l'avevano già fatto?

Finalmente le forze della sinistra, evidentemente aiutate da Santa Lucia, iniziano a vedere e capire, per questo urlano il pericolo: “ Questi vogliono sfasciare l’Italia “.
Io, che porto gli occhiali per un fastidioso astigmatismo, evidentemente ci vedo benissimo, perché che questi HANNO sfasciato l’Italia, l’avevo già abbondantemente visto il primo giorno in cui mi vergognai di essere figlia di questo Stato. (Quando i cerebrolesi votarono il nanopiduista)
Tardivamente si accorgono che i legaioli e il populisti padani, tengono le palle del governo bene strette in mano, e sitringono e stringono fino a che quasi i mafio-governanti non soffocano.
Certo la mia metafora è sicuramente colorita, ma chiara ed esplicita.
La riforma deve andare avanti, e bossi l’aveva sbavato più di una volta. I debiti in politica si pagano. Anzi in politica già in tempi non sospetti, si sapeva che vigono regole quasi mafiose. Con questo governo di mafiosi, si omette il quasi.
Ma tornando al principio, leggendo la denuncia della sinistra, ribadisco…
Ancora davvero non se ne erano accorti?
Che è rimasto della nostra “Povera Italia?”.
E’ uno scioperare continuo, è la povertà, è l’annullamento del ceto medio, la disintegrazione dello stato sociale, lo sgretolamento dei sistemi scolastici, sanitari, la riduzione al ridicolo dell’economia, l’elogio dei ladri e dei criminali, l’annientamento della giustizia, il depauperamento della cultura.
Non ci è rimasto più nulla, persino le proteste vengono offuscate dai televisionisti di professione assoldati ad un nano-cantante-ballerino. Abbiamo perso la nostra dignità di popolo e di Stato ben prima della tangente che tutti noi dovremo pagare per bossi il padano e i suoi *parlamenti interregionali*, siamo lo zimbello dell’Europa e del mondo intero, con un deficiente imbellettato che sparisce per un mese perché reduce da un intervento di restyling alla sua faccia abominevole, troppo piena di denti, troppo stirata da apparire figlio del paese del sol levante.
Ecco sì.
L’Italia è da un pezzo che è distrutta, rovinata, annullata.
Da quando i cerebrolesi, sognatori imperterriti, votarono le meno tasse e le più fighe per tutti.
Ora che sanno che le tasse non sono meno, e che non ci sono nemmeno i soldi per pagarle, ora che le pensioni più alte ai vecchi sono diventati quattro centesimi che non consentono nemmeno di campare… I sogni sono infranti e noi stiamo così come stiamo.
E i cerebrolesi che lo hanno votato, se lo meritano, e se possibile meritano ancora di più.
Pensateci cari signori, quando non avrete più di che mangiare. Pensate che mentre NOI siamo ridotti così, quello va a rifarsi la facciata per apparire meno vomitevole durante la prossima campagna elettorale.
Pensateci ogni volta che vostro figlio non potrà andare a scuola se non avrete i soldi per pagare, pensateci ogni volta che non potrete curarvi perché non avete i soldi per pagare, pensateci ogni giorno della vostra vita e se potete… ANDATE A RILEGGERVI IL PIANO DI RINASCITA DELLA P2… fatelo un attimo prima di ritrovarvi i generali al governo….
Perché cari ( anche voi sognori di sinistra scandalizzati dal pazzo padano ) è la che stiamo andando, giorno dopo giorno.
RITA PANI ( APOLIDE )

1.15.2004

 

Spirit cammina su Marte...

Spirit cammina su Marte e va a cercare l’acqua.
Ho visto carivane di donne e bambini in Africa camminare per cercare l’acqua. E costavano anche molto meno di Spirit. Pare che bastino una decina di dollari per farne camminare uno, di africano, almeno per tutto un anno.
Ma Marte è affascinante, dicono, il deserto rosso, tutto polvere e pietre.
Però anche l’Africa è affascinante, è ha il deserto e le pietre e la polvere.
E dire che, gli umani sazi che vanno in Africa, quando tornano hanno anche il mal d’Africa che purtroppo, raramente è una devastante diarrea… Troppo spesso solo nostalgia dei tramonti vissuti col bicchiere colorato e fresco in mano, stando stesi su dei lettini, che in Africa, quella degli africani, non esistono nemmeno.
Ah! Quanta demagogia, mi si potrebbe ribattere…
Ah! E perché no? Risponderei io!
Sono terrorizzata dall’uomo che va ad esplorare, sono terrorizzata dall’indomito senso di colonizzazione e distruzione che governa chi governa l’umano. Sono terrorizzata dall’umano.
Ma è così importante sapere che su Marte, qualche miliardo di anni fa c’era l’acqua, un batterio, un … qualcosa che viveva?
Dicono che tutto serva per la ricerca scientifica e la sperimentazione, quindi è giustificabile tutto, persino che non so quanti danari siano andati dispersi per mano europea, sempre a caccia di un organismo marziano.
Dico che da che mondo è mondo, ogni primario interesse della ricerca è stato quello bellico, poi le briciole e soltanto le briciole, venivano elargite alla plebaglia. Mi piacerebbe ancora sapere per mano di chi e perché, un giorno ci ritrovammo appestati dall’AIDS. Chi voleva distruggere chi?
Marte e il suo fascino, le stelle, i pianeti. Era così bello il loro fascino quando altro non erano che luci brillanti spruzzate nei cieli. La Luna e le sue fasi, i proverbi a lei dedicati…

Marte… La prossima discarica di rifiuti tossici?
No, costerebbe troppo molto di più che stoccarli nel deserto africano a noi conosciuto, costa pochi dollari e qualche vita umana.
Marte… Perché se ci fosse l’acqua, un domani quando avremo finito di far seccare la nostra potremo attingere là?
No… Quando inizierà ascarseggiare si farà come col petrolio, una guerra, qualche strage spopolante e via… Magari con nuove e sempre più brillanti armi testate su Marte.


Attenta Luna. Stanno pensando anche a te… Sei molto più romantica dei morti ammazzati in Iraq.
Rita Pani (Apolide)


1.13.2004

 

Chi l'ha visto?

Secondo giorno di sciopero selvaggio degli autoferrotramvieri a Milano. Il Prefetto di Milano, deluso e rancoroso, passa tutti i nomi dei precettati alla Procura. I superstipendiati (almeno secondo le stime federmeccaniche del venditore di mutande in lana Albertini e del suo scagnozzo De Corato) nonche' refrattari all'ipotesi di un aumento legato all'eliminazione delle pause (ndr: da due anni si chiama "incremento di produttivita'") cominciano a trincerarsi: la percentuale dei precettati ammalati e' salita in un solo giorno dal 20 al 25 percento. Mentre l'ex-ciellino Formigoni spiega, con il suggello del verbo dell'androide Sirchia, che anche se una donna muore in Lombardia perche' non ha trovato posto in 32 ospedali la sanita' e' comunque funzionante, la protesta "illegale" degli autoferrotramvieri si estende a Monza, Bergamo e Brescia.
Gli ex-cobas del latte (adesso hanno adottato un'altra sigla ma chi se ne frega) decidono di abbandonare il presidio "storico" di Arcore per riversarsi sulla SP Rivoltana e convergere, quindi, sull'aereoporto di Linate. Le 'forze dell'ordine" cercano disperatamente, ormai da ore, di convincerli a ritornare al presidio "storico".
I vari signorsi' si affannano a spiegare che questo e' inaudito, quell'altro e' normale e quell'altro ancora e' gia' stato discusso ma si puo' ridiscutere, no, anzi, a queste condizioni non si puo' trattare niente. Altri, piu' consapevolmente, come Epifani, si limitano a tardive ed inutili considerazioni tipo "questa protesta manifesta il disagio dei lavoratori". Beh, su tv e giornali ormai ci sono tutti, o quasi: manca, pero', il sodale del mafiopiduismo, il nanerottolo autodefinitosi premier,
il trionfatore del semestre europeo, quello che non dormito per notti per risolvere il problema dell'enclave di Kaliningrad, quello che ha liberato l'Italia dai comunisti... Chi l'ha visto?

Tip: forse sta preparando un "Cantico delle creature" atto alla riconciliazione nazionale. Ma... quand'anche forse San Francesco d'Assisi fosse stato in grado di parlare agli uccelli, la tessera P2 1816, ormai, e' a malapena in grado di parlare ai coglioni.


JozsefBocz

 

Sregolatezze del 13 gennaio 04

L'affare-Fini si ingrossa e allora il Cavaliere ha deciso di aprire anche a lui, come ha fatto con Putin e Tremonti, le porte della sua villa a Porto Rotondo, per dare soddisfazione al vice-premier e leader di An su un "cahier des doléances" (e di richieste-ultimatum) da far tremare le vene e i polsi: verifica e rimpasto di governo, pari dignità, coordinamento della politica economica, ridimensionamento di Tremonti e del suo "ergoismo geografico e sociale", nuova authority sui conti pubblici, rispetto per la Banca d'Italia, neutralizzazione definitiva degli "estremismi leghisti", prevalenza dell'"interesse nazionale" sulle pretese di devolution, dialogo con i sindacati sulle pensioni, revisione della legge-Gasparri, approvazione
della legge sul conflitto di interessi, voto agli immigrati, accelerazione della realizzazione delle infrastrutture, destinazione dei beni sequestrati ai mafiosi a scopi sociali... Ma il Cavaliere, assicura il ministro Claudio Scajola, "troverà la quadra e la coalizione tornerà a ragionare". La quadratura del cerchio? Di più: quella che passerà alla storia come la
quadratura di Porto Rotondo.

DON PANCRAZIO

 

La strategia della Cosca ...

Conoscendo il totale disprezzo della legalita' che contraddistingue la Cosca delle liberta' in tutte le sue componenti non credo che prenderanno atto della sentenza della Corte Costituzionale che ha demolito senza appello il lodo Schifani.
Si riproporra' la stessa strategia che segui' il parlamento a maggioranza Cosca Ulivo dopo la bocciatura dell'articolo 530 cpp il cd."giusto processo".
Il parlamento a maggioranza Cosca Ulivo con l'appoggio bipartisan della Cosca delle liberta' approvo' la modifica dell'articolo 111 della Costituzione facendo rientrare dalla finestra quello che la Corte Costituzionale aveva cancellato bocciando la riforma dell'articolo 530.
Certo stavolta la sentenza e' inequivocabile, l'idea stessa di una legge che sottragga alcuni cittadini al processo e' incostituzionale, ma certa la banda Berlusconi non avra' la minima remora morale.
Se verra' proposta una modifica costituzionale che cerchi di garantire l'impunita' a Berlusconi, un vero e proprio atto eversivo, l'unica risposta del Presidente della Repubblica dovra' essere lo scioglimento del parlamento.
Certo il tempo a disposizione della Cosca è poco, ma i picciotti sono pronti a tutto per il loro boss


 

Quando il gioco si fa duro...

..i duri scompaiono.
Vedi il nanopelato e contemporaneamente il servo nonche' fine costituzionalistaeconomistapoliticotuttologo Caravaggio.
Che siano la stessa persona ???
Stessa sorte, rintanati quando i problemi per il paese aumentano.

Chi vivra'... vedra'...

Saluti. Giangio.

 

Da Sinistra Atea

"Coord. Naz. per la Jugoslavia"

CROAZIA: PARTITO DI MAGGIORANZA DIFFONDE CALENDARI 2004 CON L'IMMAGINE DI ANTE
PAVELIC

Ante Pavelic, "duce" dello Stato Croato Indipendente nazifascista (1941-1944)
sotto il quale furono sterminati centinaia di migliaia di non-cattolici e di
antifascisti con il concorso attivo del clero, appare sulle pagine di un
calendario promozionale dell'HDZ.
L'HDZ, fondato da Franjo Tudjman e dall'attuale presidente dello Stato croato
Stipe Mesic, ha recentemente riottenuto la maggioranza elettorale ed il governo
grazie al sostegno fattivo degli Stati Uniti d'America ed alla legittimazione
della Unione Europea.

Una pagina del calendario si puo' vedere alla URL:
http://www.slobodan-milosevic.org/images/KalendarPavelicHDZV.jpg

Testi consigliati:
"L'ARCIVESCOVO DEL GENOCIDIO", di Marco Aurelio Rivelli, ed. Kaos,
Milano 1999
http://www.kaosedizioni.com/schnomedio_arcivgenocidio.htm
"IL FASCISMO E GLI USTASCIA 1929-1941: Il separatismo croato in
Italia", di Pasquale Juso, Gangemi Editore, 1998
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2814

 

Da "Avanti popolo" a "Avanti pubblico"

Gramellini, "La Stampa", 14 giugno 2003

Spettabile fatturato elettorale di sinistra, facendo seguito alla circolare diffusa ieri in Bari dal dottor Premier, nella quale veniva messa all'indice «Bandiera Rossa» in quanto «canzone cattiva» (oltre che antipatica brutta e cafona), si comunica che da oggi «Avanti popolo» diventa «Avanti pubblico», di Adornato-Apicella-Berlusconi. Fiato alle trombe, Schifani!
(Segnalato da Oscuro personaggio)

 

Collage di cose italiane....

Ma guarda! Pare che la legge salva Silvi sia incostituzionale. Strano davvero! Se oggi non l’avesse sancito la Consulta, nessun cretino ci avrebbe fatto caso quando fu promulgata.
Salvare le onorevoli chiappe di cinque cariche dello stato non si può fare, sarebbe discriminante nei confronti di chi le chiappe le ha per nulla onorevoli.
Nonostante l’evidenza ora sia scritta nera su bianco da chi ha facoltà di legale reazione, le forze mafio-piduiste del governo ribattono che quella legge è “corretta”; forse per corretto si intende grammaticamente corretto?
Ieri a Milano, gli autoferrotramvieri hanno “selvaggiamente” scioperato. Disgustoso il modo di darne notizia degli organi di propaganda di massa; volevano farci intendere che lo sciopero andava contro i lavoratori e sapete come?
Intervistando schiavi disperati che senza un minimo di pudore dicevano che i loro “padroni” non avrebbero capito l’assenza dal lavoro e avrebbero potuto licenziarli.
Ricordo un tempo in cui senza Giusta causa un datore di lavoro (che si chiamava così e non PADRONE) non poteva licenziare senza giusta causa. Quindi si spacciava l’ipotesi che lo sciopero dei tramvieri milanesi stesse danneggiando i lavoratori stessi, e sembrava davvero così. Peccato però che i lavoratori in Italia non capiscano che non sono più lavoratori ma schiavi e che lo strumento dello sciopero è utile solo e soltanto se di fatto impedisce l’arricchimento del PADRONE e lo sfruttamento del lavoratore.
Vorrei spiegarlo a Ciccio Pezzotta che sconsolatamente continua a ribadire che per lui l’accordo è fatto!
Vorrei anche dire ai milanesi che, se insieme al trasporto urbano, si fosse paralizzata l’intera città, uffici pubblici compresi, forse… Ma solo forse …
Tanzi. Sinonimo di freschezza e bontà. Non mi importa dei pasticci di un ladro che non aveva bisogno di rubare, mi importerà di più quando si scoprirà che Tanzi è solo pedina di ben altri meccanismi globali tesi al furto legale e all’impoverimento del popolo. Già.
Quasi nessuno ha dato notizia dei piccoli risparmiatori che hanno assaltato la banca di Collecchio per cercare di rientrare in possesso dei loro soldi. Buffo eh? Questo fatto non vi ricorda l’Argentina? Ecco forse è per questo che non ce lo hanno mostrato, forse non ci ritengono ancora pronti per conoscere la realtà delle cose.
Ancora più buffo vedere come la sinistra protegga i banchieri, mentre la destra parla ai risparmiatori.
Qualcosa non quadra anche per voi in questo? State tranquilli è tutto a posto, tutto a norma, come Oscar Luigi Scalfaro sfegatato girotondista, probabile prossimo no-global (spero senza treccine rasta).
Per tutto quello che resta delle cose italiane potrei andare ad oltranza, ce ne sono talmente tante che si fa fatica a starci dietro, ma per fortuna ce ne sono anche altre e mondiali, di quelle che farebbero stare una persona mediamente intelligente a piagnucolare un sommesso “perché?”
Blair ammette… “Ooooppppssss … Forse non troveremo mai le armi di distruzione di massa!”
L’amerika il primo paese produttore ed esportatore di democrazia, con una legge speciale potrà incarcerare chiunque senza nemmeno darne notizia ai congiunti, se solo si sospetta in odore di terrorismo. L’amerika, il maggiore produttore ed esportatore della democrazia potrà così violare ogni elementare principio di diritto civile… Così ecco apparire i primi desaparecidos, così ecco che se un viaggiatore arriva in amerika ed è figlio di uno dei paesi presenti nella lista nera, dovrà essere schedato con tanto di impronte digitali… Ma …
A proposito di questo, torno ad una cosa mia Italiana…
Il 27 Dicembre del 2003 sono stata schedata in un registro presente nella guardiola degli arrivi dell’aeroporto Leonardo da Vinci Roma Fiumicino.
Terrorista?
Sospetta?
No, attendevo l’arrivo della mia figlia minore (9 anni) accompagnata dalla hostess. Al momento di fornire i miei documenti per il riconoscimento ho scordato di levare dal mezzo la mia tessera ANPI.
I miei documenti sono stati portati in ufficio e ricopiati in ogni loro parte nel registro della guardia.
E’ prassi comune?
No.
Non è la prima volta che vado ad attendere mia figlia all’aeroporto e una cosa simile non era mai successa, perché ho sempre l’accortezza di levare la tessera ANPI dall’interno della patente (unico mio documento ancora valido in questo paese di burattini); peraltro quando l’ho riaccompagnata, seguendo la stessa prassi ho mostrato il documento che è stato appena degnato di uno sguardo da parte dello sbirro in servizio. Staremo diventando amerikani anche noi?
Bene. Consolatevi. Le cose vanno bene, benissimo, e tra un po’ le cose torneranno ancora più normali. Inizia San Remo (quello del padrino) e il grande fratello. Buona fortuna.
RITA PANI (APOLIDE)

1.10.2004

 

Bandiera azzurra

Avanti pubblico, datti una mossa
se vuoi star meglio, passa alla cassa.
Avanti pubblico, consuma in massa
ed il benessere ritornerà!
Berlusca sempre si intervisterà,
Berlusca sempre l'ultima dirà,
Berlusca sempre la trionferà,
evviva il Capufficio delle libertà!
Degli imputati l'immensa schiera,
noi salveremo dalla bufera.
O magistrati senza vergogna,
il vostro premio sarà la gogna.
Berlusca sempre si auto assolverà!
Berlusca sempre gli altri accuserà!
Berlusca sempre la trionferà!
Il frutto del processo sia l'immunità!
Dai campi al mare, alla miniera
Lui dell'Italia farà una fiera.
Taglia i servizi, ma non le tasse,
per rimpinguare le patrie casse.
Berlusca sempre ci prometterà,
di fare quello che poi non farà,
Berlusca sempre ci comanderà
soltanto il fatturato è vera libertà.
Non più nemici, non più frontiere
sette canali, un Cavaliere,
se qualcun altro, si mette in vista
dategli addosso, è un comunista!
Berlusca in onda dappertutto andrà
di barzellette ci ubriacherà!
Per questo sempre lui trionferà,
evviva il logorroico delle libertà!

OSCURO PERSONAGGIO

 

Incontro dei movimenti...

E' morto Bobbio. Ho letto molto scritto dal filosofo, non sempre mi ritrovavo in accordo, ma era senza ombra di dubbio uno degli ultimi esponenti della cultura, quella vera, che nasce dal pensiero o dal pensare.
Dal pensare...
Questo mi porta alla riflessione di oggi dopo aver visto e letto sulla giornata *dei movimenti*.
Credo che oggi abbia avuto riprova il mio pensare, cioè che il *girotondo* nasce bene ma cresce male, malissimo al punto di divenire un adolescente del quale ci si debba vergognare. Ricordo bene la manifestazione di quel Settembre, quando la gente andava a caccia di autografi dei VIPS che come per uno spot salivano sul set della manifestazione, ricordo anche di aver abbandonato il teatro della Piazza San Giovanni in anticipo rispetto agli altri. Ricordo anche la critica di Guia, ed anche quelle degli altri...
Insomma io parevo quella che non si sarebbe mai accontentata, mentre invece, in buona fede, scrivevo come quella che per troppe volte ha dovuto disarcionare parassiti che ceravano di aggrapparsi al mio collo e a quello di altri miei compagni che avevano imparato non solo a dire di no, ma a dire di no spiegandone il perchè.
Non vi dico con quale risata io abbia assistito all'orazione di Oscar Luigi Scalfaro, seduto al tavolo dei movimenti.
Ci vogliono delle idee, scrivevo l'altro giorno, citavo persino l'oleoso de michelis e il suo manifesto... Non nuove facce ma nuove idee...
Bhè che dire?
Oscar Luigi Scalfaro *testimonial* dei movimenti?
Ma riuscirà mai a spaccare una vetrina di Mc Killers? [ Ma che dici Guevina? Quelli sono terroristi o poliziotti mascherati!]
Riuscirà mai Oscar Luigi Girotondo Scalfaro a farsi una bella kilata di kilometri reggendo la bandiera del Che Guevara?
L'unità della sinistra passa per Oscar Luigi Scalfaro?
Ma c'è bisogno di unità e di unità di intenti per battere il nano mafioso e piduista. C'è bisogno di una sinistra unita che pur mantenedo i distinguo faccia trincea.
Queste sono su per giù le linee programmatiche.
O no?
Queste sono solo minchiate, a mio modestissimo parere, ed anche l'ennesima controprova che noi serviamo a nulla, contiamo nulla, e diventiamo solo numeri statistici per le elezioni prossime venture.
Anche Di Pietro fa i suoi distinguo, non verrà imbarcato ma... [Farà barca?]
E poi Rutelli... Che però deve attendere la replica di Mastella.
Mastella?
Sì.
Bho. Io sono comunista, ed oggi leggendo Bertinotti, scopro che potrò esserlo ma solo europeamente. Sì. Il nome comunista in Europa non sarà una parolaccia. In Italia è rischioso ma i nuovi confini e le nuove terminologie partono da Berlino, proprio da là dove cadde il muro.
E noi a piangere perchè non siamo più operai, perchè ci hanno fatto sparire i metalmeccanici, perchè il lavoratore oggi è una sorta di batterio che non va *curato* ma abbattuto.
Noi a piangere sommessamente e nessuno che ci consoli. Non ci chiamano più popolo ma ci hanno promosso a società civile che vuole la pace, la pace e basta.
E chi l'ha detto?
Io sono società e sono anche civile, ma per avere la pace penso che si debba combattere per vincere la guerra.
Oggi sono sicura più di ieri. Probabile anche che il nano si riesca a staccarlo dalla sedia, ma la P2 tornerà al governo in men che non si dica, ed a quel punto io non potrò fare altro che sedermi da una parte, lontana, molto lontana ed assistere al tatro di burattini che mi verrà offerto a destra o a sinistra in egual modo.
Peccato che non potrò nemmeno battere le mani.
RITA PANI (APOLIDE)

 

STRISCIA ROSSA

«Una delle ragioni della forza (e per me anche della pericolosità) di Berlusconi consiste nel presentarsi come fondatore di un partito nuovo in contrapposizione ai vecchi partiti considerati decadenti, come i fascisti si presentavano nei confronti dei vecchi partiti dell’Italia liberale».

Norberto Bobbio, “Dialogo intorno alla repubblica”, Edizioni Laterza, 2001

 

Sregolatezze del 10 gennaio 2004

Un'altra vittima della censura preventiva in Rai-Tv. Questa volta è toccata all'operaia napoletana "Veronica", al secolo Rosalia Porcaro, a vedersi cancellati un paio di sketch già registrati per "Qualcosa è cambiato", la nuova trasmissione di Alda D'Eusanio. Pare che ai dirigenti di viale Mazzini abbia dato fastidio la deformazione della parola "bomboniera" in
"pompiniera" usata dalla popolare attrice. Che, marginalmente, facendo la caricatura di un'anziana elettrice di Berlusconi, le faceva dire che il premier «con tutte le cose che ha da fare, dove lo trova il tempo per andare in galera?» e che «è talmente impegnato a fare leggi per tutti quelli che gliele chiedono, che quasi quasi non riesce più a fare quelle per se
stesso». Con la cancellazione di "Veronica", dunque, l'anti-berlusconismo e Berlusconi non c'entrerebbero niente. Quelle battute, senza la "pompiniera", il direttore generale le avrebbe tranquillamente fatte passare. Nessun collegamento, quindi, con il caso-Guzzanti? o col caso-Massimo Fini? o col caso-Deaglio? Nessun collegamento. Qualcosa è cambiato.

DON PANCRAZIO

1.09.2004

 

Ancora censura

E' dai tempi del Duce che gli interventi devono essere previsionati. Dopo i vari Biagi, Santoro, Guzzanti, Bonolis, Fo ed un'altra ventina di persone, anche la Porcaro diventa troppo antigovernativa....censurata
Ormai, andare in TV e dire che Berlusconi è pur solo vagamente imperfetto è del tutto vietato. Figuriamoci di dire la pura verità, ovvero che è incapace.
Fortunatamente mancano appena 28 mesi alle elezioni...a meno che qualcuno non si renda conto dei danni.

GA

 

Via il Cavalierato a Tanzi

Tanzi è cavaliere dl lavoro: bel lavoro che ha fatto!
Berlusconi anche è cavaliere del lavoro: sapete perchè? Per aver costruito MILANO DUE.
Ora nel 1979, due anni prima di avere quel cavalierato, lo stesso Berlusconi, per evitare la galera prevista dall'esportazione illegale di valuta, aveva giurato alla GdF e al Governatore di Bankitalia, un certo CIAMPI, di NON ESSERE LUI IL COSTRUTTORE DI MILANO DUE. E negli anni seguenti vendette l'invenduto e l'invendibile di MILANO DUE all'Enpam, a prezzo di favore per lui, diretto dal fratello piduista Ferruccio DiLorenzo (padre del ministro ladro, che famiglia!)
che fu poi condannato a 8 anni per corruzione.
Se questi sono i cavalieri mi sa che gli italiani non sono cavalli, sono somari.



 

Sregolatezze del 9 gennaio 2004

Michele e Luigi erano due italiani. Di 66 e di 50 anni. Campavano e, per campare, vendevano castagne arrostite. Uno al nord, in riva al Lario, l'altro ad Alatri (provincia di Frosinone). A parte le castagne, avevano sino a martedì notte una sola cosa in comune: la povertà. Da martedì notte ne hanno un'altra: sono morti ambedue per il freddo. Michele viveva con il
fratello minore in un minuscolo garage, inizialmente affittato per il furgongino che serviva loro per vendere caldarroste d'inverno e gelati d'estate.
Luigi non disponeva nemmeno di un letto o un giaciglio o una brandina o comunque un posto dove sdraiarsi. Dormiva seduto, all'addiaccio, nell'"Apecar" che gli serviva anche per vendere le caldarroste... Sarebbe stato regolare - in un Paese minimamente civile, specie se anche la settima potenza economica mondiale - che ambedue avessero potuto contare almeno su un tetto, su un po' di calore (visto che è inverno), su un piatto caldo, su un lavoro appena dignitoso, su un salario, su una pensione sociale. E che da morti come sono morti, che almeno un direttore di giornale avesse deciso di darne la notizia in prima pagina.

DON PANCRAZIO

 

... A proposito di pacchi bomba

...ed ecco un'altra raffica di pacchi bomba materializzarsi in luoghi strategici ad opera dei famigerati anarchici insurrezionalisti; si mormora siano gesti dimostrativi contro l'unificazione europea...questi anarchici sembrerebbero quasi
nazionalisti e legati ad una cultura patriottica. Che triste evoluzione.
E' a mio parere molto più interessante iniziare a discutere dei veri pacchi bomba lanciati, esplosi e in arrivo ad opera di questo governo e di questo sistema politico liberista post democristiano ormai marcio e puzzolente.
Forse pensano che siamo talmente allocchi da concentrarci sulle videocassette esplosive e sui cassonetti incendiati ma non hanno capito che le risposte ai pacchetti bomba delle finanziarie che ci stanno esplodendo in faccia da qualche anno possono essere varie e molteplici, ammesso e non concesso che esista un ipotetico movimento anarchico che manda
messaggi esplosivi di protesta. Che ne dite delle ultime decisioni prese in materia di fecondazione assistita? Un vero pacco bomba indirizzato all'autodeterminazione di tutte le donne; per non parlare delle mine antianziano insediate nelle
pensioni che stanno riducendo gli anziani più disagiati ad accattoni privi di dignità: provate ad andare alle poste di via brigata sassari per vedere l'orrendo spettacolo di alcune vecchiette sassaresi che piangono chiedendo i soldi per mangiare o una bombola per riscaldarsi. Potrei continuare per ore e parlare dell'omicidio della libertà di informazione,
dell'attentato alle libertà individuali con un'ondata proibizionista che trasformerà i nostri giovani in veri delinquenti....e così via.
In aggiunta a tutto questo dobbiamo moderare i termini perchè rischiamo di passare per terroristi ed essere
inquisiti come tali. Oltre il danno pure la beffa. Nessuno dei pacchi bomba esplosi e inesplosi di questi giorni è paragonabile ai calci in culo e alle umiliazioni che siamo costretti a subire come cittadini e come persone da ormai troppo tempo.
Soluzioni?
Resistere ed esistere

Paolo Giuliani

 

13 GENNAIO PROCESSO

ciao,
martedì mattina 13 gennaio a Cagliari si svolgerà il processo ai compagni per i fatti del 22 ottobre scorso, creati ad arte dalla polizia.
Ero presente anche io il 22 ottobre a quel corteo e come per tutti gli altri, la nostra unica colpa è quella di aver manifestato nella vie del centro per un compagno ingiustamente incarcerato. Questo è costato una carica feroce
e premeditata senza via di fuga (circondati da più reaprti), conseguente caccia all'uomo, botte a freddo, botte ai compagni a terra, arresti e denunce per fatti mai sucessi. Per dare una mano, la stampa isolana ha riportato
pari pari le veline della questura riportando con titoloni fatti inventati, tipo danneggiamenti e assalti alla regione.
Stiamo parlando di Cagliari, di quest'anno, non di posti lontani. Mi sembra superfluo dire che il clima che questura e stampa hanno preparato negli ultimi tempi ci impone di non lasciare soli questi compagni ma viceversa,
con la nostra presenza e quella di TUTTE le persone che credono nella libertà, creare un clima di solidarietà con i compagni.
Appuntamento martedì mattina ore 9 di fronte al tribunale di Piazza Repubblica. E' necessaria la presenza di TUTTI, è necessario far girare questo appello.
dr.drer

1.08.2004

 

Ora possiamo fare i conti

Un anno fa pubblicai un post sugli eclatanti risultati del governo nel 2002...No Comment.

L'ho conservato...perché parlavo anche delle previsioni del 2003. Ricordo che il governo aveva tre previsioni di PIL: in caso positivo oltre il 4, in caso medio circa il 3 e se l'economia fosse andata male il 2,3%. Ricordo anche che tali dati, con l'inflazione programmata all'1%, sono quelli sui quali si calcolano aumenti ed altri benefici.
Copio dal mio del 3\1\03, volendo controllate con google: "Il prossimo (anno) lo giudichiamo in itinere, ma mi fanno già ridere il PIL a 2,3% nella peggiore e l'inflazione intorno all'1%. Possibile che il debito\pil regga. Gli Italiani che pagheranno il 16% della tassa prevista sono molti. Poi arriverà il condono sul condono."
Pare che io abbia informazioni migliori del ministero dell'economia. Il pil non raggiungerà lo 0,6%, l'inflazione è almeno al 2,5% (ma l'ISTAT è talmente statalizzata che tale dato ha la stessa credibilità di Previti), è stato fatto il condono edilizio, rifatto il condono fiscale. Non ne ho sbagliata una, e l'ho detto in tempi non sospetti. Il pil è meno di un quarto della peggiore delle ipotesi, l'inflazione persino per un ente statale è 2 volte e mezzo la programmata.
Questo, guarda caso, non lo sentite dire da nessuna parte, l'economia va bene, lo Stato è in gran forma (nuovo record assoluto di debito, debito\pil in forte ascesa nonostante l'aumento delle tasse, il taglio dei contributi a comuni e regioni, i condoni).
E non ho detto, nuovamente, una sola parola su Berlusconi, i danni che fa e quanto altro. Parlano i numeri, sono inequivocabili, e dicono solo che ci stanno distruggendo a tutti...destra o sinistra. Buon anno, se ci riuscite...Almeno, mal che vada, siamo oltre la metà.

GA

 

Sregolatezze dell' 8 gennaio 2004

«Chiedo rispetto e non chiamatemi l'avvocato di Berlusconi». Il direttore generale della Rai-Tv, Flavio Cattaneo, non ci sta a farsi passare da avvocato, facendo notoriamente ben altro, a viale Mazzini, per conto del Cavaliere. Rivendica di essere contro gli sbandamenti a sinistra di ReteTre per lo stesso motivo per cui si è sempre «rifiutato e negato a quanti
volevano, per controbilanciare, usare RaiUno e RaiDue per questi fini»: per lui tutt'e tre le reti della Rai-Tv, in base ad un elementare principio di omogeneità di azienda e di sistema, debbono sbandare rigorosamente sempre dalla stessa parte, peraltro professionalmente indicata da Bruno Vespa e Antonio Socci. Infine, Cattaneo afferma con determinazione: «Non ho intenzione di chiudere l'"Elmo di Scipio" e non penso a censure». Infatti la trasmissione di Deaglio lui non la vuole chiudere, ma solo censurare. E alle censure un milanese palestrato come lui non ci pensa nemmeno: le fa e basta.

DON PANCRAZIO

 

STRISCIA ROSSA

Dichiarazioni deliranti del vice presidente leghista del Senato: «Ciampi elogia i fratelli Cervi (7 giovani fucilati dai nazifascisti il 28 dic. 1943, ndr) ma dimentica gli allevatori di oggi. Il tricolore è uno strumento per cancellare le bandiere dei popoli».

Roberto Calderoli, La Padania, 8 gennaio

1.07.2004

 

CI VOGLIONO DELLE IDEE

Ci vogliono delle idee. Lo sento dire da più parti, sinistra, l’altra parte. Tutti sanno che c’è bisogno di idee per riappropriarsi del senso dello Stato, per riportare a normalità lo Stato di vita che pare sgretolarsi giorno dopo giorno globalmente, anche per via della globalizzazione, in tutto il globo terrestre e non solo.
Ci vogliono delle idee dunque e stamani, il presidente della repubblica Ciampi, deve essersi svegliato con un gran mal di testa, per averne avuto una davvero geniale:
“Regalare ad ogni nuovo nato, e ad ogni coppia che giunge al matrimonio (non è specificato se solo per via religiosa) un tricolore. Partecipare di pioù alle manifestazioni celebrative dello stato.”
Due ideone al prezzo di una, per farci risentire italiani.
Sì tanto di cappello alla presidenziale idea!
Pensate che bello, dopo l’altra ideona governativa, i bimbi che nasceranno saranno in grado di far guadagnare ad una famiglia italica 1000€ ed un tricolore che potrà essere esposto durante i campionati mondiali di calcio, perché a memoria non mi pare di ricordare altre occasioni in cui ho visto bandiere verdi, bianche e rosse sventolare sui balconi.
Quasi, quasi sono stati meglio i tedeschi. Viagra gratis ai dipendenti statali, che non hanno più erezione.
Pare che un 57enne abbia vinto una causa di rimborso del miracoloso farmaco, quindi gratis per tutti.
Ci vogliono delle idee, dicevamo, e prima di me e di voi l’ha detto anche de michelis, lo ricordate? Il plurinquisito veneto dai capelli Carapelli. Il suo faccione da deretano sta affisso per le città con uno slogan ben pensato che recita pressappoco :” Non ci vogliono facce nuove, ma nuove idee…”
E certo perché no?
Basta anche pagare qualcuno che pensi per conto terzi, un po’ come fanno certi ministri che non sanno nemmeno cosa sia un ministero, o come fa il nano presidente che si avvale di un pull di esperti mediaset per far stilare la legge gasparri che dovrà tutelare l’impero televisivo del nano presidente.
Pensare ed avere delle idee.
Anche la sinistra pare averne avuto ultimamente, ma non me le ricordo tutte.
Nuove idee, menti fresche.
A tale proposito mi viene da pensare alle classi dirigenti del futuro. I nostri figli, gli uomini e le donne del domani.
In questi giorni ho potuto dare un’occhiata ai libri di testo di mia figlia che frequenta la quarta elementare. Ricordo il mio sussidiario, c’erano scritte tante cose e la maestra (all’epoca ne bastava una) ci dava da fare “le ricerche”.
Le ricerche erano quelle cose che insegnavano anche a creare un gruppo di lavoro, quindi a socializzare, e costringevano a stare col capo tra libri più grandi di noi. In ogni casa si cercava di avere un’enciclopedia, e si cercava il volume giusto, l’argomento giusto, poi si leggeva si riassumeva, e si scriveva in bella copia.
Il libro dei bimbi di oggi, è assurdamente fine, le scienze piuttosto che la storia sono scarni raccontini favoleggianti. Per sapere il bimbo non deve fare altro che rispondere alle domande che stanno a fondo pagina, dove ci sta pure scritto di aiutarsi a rispondere cercando nel testo appena letto.
Ci vogliono delle idee e penso che un’altra di quelle geniali avute da questa classe barbara dirigente, sia stata quella di riportarci a livelli aberranti di sottosviluppo culturale, in modo da tenere tutti buoni e sopitio.
Questo però fa venire a me un’idea e cioè quella che non c’è altra soluzione, ovvero:
Tocca a noi.
Rita Pani (APOLIDE)

 

STRISCIA ROSSA

«La libertà di stampa è soddisfacente in Europa, con la notevole eccezione dell’Italia, dove il conflitto d’interessi di Berlusconi, capo del governo, controllore della tv pubblica, proprietario di un impero mediatico, rappresenta una minaccia per il pluralismo informativo».

Rapporto «Reporters sans frontières», 3 gennaio

 

Falsa cattura: Saddam venduto agli Usa, era prigioniero

di Giulietto Chiesa tratto da www.articolo21.com

Stupisce, o dovrebbe stupire, la dabbenaggine di gran parte degl’inviati al fronte, e dei commentatori rimasti in patria, di fronte alle immagini della cosiddetta “cattura” di Saddam Hussein. Tutti, o quasi tutti, così stabilmente embedded da restituirci fedelmente e del tutto acriticamente la versione loro offerta, già confezionata dai servizi segreti statunitensi. (segue)

Aprire il pacco sarebbe stato molto più interessante che tenerlo chiuso, anche per i lettori, ma evidentemente l’idea di folclore che domina al Pentagono è ormai considerata l’unica praticabile anche in Italia dove, del resto, ormai si festeggia Halloween invece del carnevale e tra non molto diventerà festa nazionale anche quella del Ringraziamento.
Resterà negli annali della credulità la valigetta con i 750mila dollari trovata accanto al “nascondiglio”, la pistola alla cintura del catturato, la misteriosa nebbia in cui sono sparite, nei racconti, le sue due (?) guardie del corpo. E tantissimi altri dettagli.
Ma uno non sarebbe sfuggito, se non fossero stati tutti embedded: colui che è stato catturato era un prigioniero. Ed era un prigioniero da diverso tempo. Di chi non sappiamo, probabilmente dei curdi, o di qualcuno che, comunque, ha fatto i suoi calcoli e ha condotto una trattativa con gli occupanti statunitensi, fino a che - dopo essersi assicurato che la taglia di 25 milioni di dollari era stata pagata in qualche banca svizzera, e dopo averla ritirata - lo ha consegnato al signor Bremer.
Che Saddam fosse prigioniero da diverso tempo lo dicono le condizioni in cui è stato trovato. Lo dice il nascondiglio catacombale che poteva aprirsi solo dall’esterno, lo dice la sporcizia (perché mai non avrebbe dovuto lavarsi, o pettinarsi?), lo dicono i graffi sul volto. Abbiamo visto un prigioniero, che era trattato anche piuttosto male, e - dati gli avanzi di cibo trovati nella casupola - anche nutrito piuttosto male. Per uno che aveva a disposizione 750 mila dollari in contanti e in banconote di piccolo taglio non è spiegabile.
Ma questa circostanza è di decisiva importanza per capire una quantità di altre cose e il non averla descritta potrebbe non essere stato una distrazione. L’obiettivo mediatico numero uno era di far respirare la popolarità declinante di Bush e della sua guerra. Ed è stato raggiunto con immediata facilità. Agli occhi di due miliardi di persone è stata fatta balenare l’idea che, tolto di mezzo Saddam, la resistenza sarebbe stata decapitata, la guerra sarebbe finita, e tutti i piani di Washington sarebbero andati in porto. Respiro di sollievo.
Questa idea non avrebbe potuto funzionare, invece, se Saddam fosse stato descritto per quello che era, cioè per un prigioniero. Se infatti Saddam Hussein era prigioniero, egli non poteva essere la mente della resistenza armata. Non poteva dirigerla, tanto meno finanziarla. Del resto questa circostanza non ha potuto essere taciuta. Il suo stato psico-fisico era evidentemente troppo depresso per assegnargli un ruolo in quel senso. E non si può guidare una lotta armata senza nemmeno un telefono cellulare.
Lasciando dunque da parte l’imbecillità dei giornalisti e dei direttori di giornali che si sono fatti menare per il naso, e la disonestà di coloro che, avendo mangiato la foglia, hanno fatto finta di non vedere, occorre tornare all’analisi dei fatti.
La prima conclusione da trarre, dunque, è che la cattura di Saddam Hussein non farà fermare la guerriglia e il terrorismo sul territorio iracheno. Il centro o i centri di comando erano da tempo, se non da subito, sotto altra guida. Il decentramento dei depositi di armi e di munizioni, i loro nascondigli, tutte cose probabilmente decise da Saddam Hussein prima dell’attacco americano, continuano a funzionare. Il modo umiliante come è stata gestita la cattura nei confronti degl’iracheni potrà avere reso felici i molti nemici di Saddam Hussein in Iraq, ma ha sicuramente fatto infuriare ancor di più i suoi non pochi amici in patria e i milioni di arabi all’estero. Come riconoscono perfino autorevoli osservatori statunitensi, l’ostilità del mondo arabo verso gli occupanti non è sicuramente diminuito.
Non c’è dunque ragione per alcun sospiro di sollievo. La tregua è stata e sarà soltanto virtuale. Lo stillicidio di morti americane continua. L’offensiva delle truppe di Bush e una loro maggiore accortezza difensiva, ha soltanto prodotto un intensificarsi degli attacchi contro le forze di polizia irachene. Ai primi segnali di inevitabile rallentamento delle operazioni di stanamento della guerriglia, gli attentati contro le truppe anglo-americane e contro i consiglieri civili stranieri riprenderanno con feroce vigore.
Il problema dell’uscita degli americani entro un termine e con modalità che non siano nocive o catastrofiche per la rielezione di George Bush rimane per il momento irrisolto.
Anche il campo di battaglia di Washington non è affatto tranquillo. Grandi manovre sono in corso. Papà Bush è andato in soccorso del figlio mandandogli il suo fedele consigliere James Baker a gestire un po’ meglio i problemi della cosiddetta “ricostruzione”. Ma i falchi del Pnac che circondano il presidente, che gli scrivono i discorsi, che lo guidano dove vogliono, continuano a sabotare energicamente ogni via d’uscita “onorevole” e ogni tentativo di ricostruire una qualche forma di dialogo interatlantico.
Tutti coloro che non hanno partecipato alla guerra restano esclusi dal banchetto dei vincitori. E, mentre Baker arriva, il sottosegretario alla difesa Paul Wolfowitz emette un violento e offensivo discorso che ribadisce la ferma determinazione dell’amministrazione di non permettere a nessuno degli alleati riottosi nemmeno di partecipare alle aste americane per le “concessioni”. Dice Wolfowitz che «limitare la competizione per i contratti incoraggerà l’espansione della cooperazione internazionale in Iraq e negli sforzi futuri». In altri termini: chi non manda truppe non avrà favori. Ma è quell’accenno agli «sforzi futuri» che ho appena sottolineato a sollevare inquietanti interrogativi. Non solo la fazione di Wolfowitz non desidera alcuna “riconciliazione” con gli alleati europei Francia, Germania e Russia, ma annuncia che si procederà oltre. Dunque sono tutti avvertiti: l’esperimento iracheno deve servire di lezione. In futuro si procederà nello stesso modo e, quindi, tutti devono rifare i loro calcoli mentre si prepara la prossima guerra. In altri termini, mentre un pezzo dell’amministrazione di George Bush padre sta cercando di tessere qualche filo che riduca l’isolamento americano, un pezzo decisivo dell’amministrazione di George Bush figlio si preoccupa di tagliare quegli stessi fili.
Quanto al significato degli «sforzi futuri» di cui parla Wolfowitz non c’è da esercitare molta fantasia. Durante l’estate, e nel pieno della controffensiva della guerriglia irachena e del terrorismo contro le truppe anglo-americane - rivela Paul Krugman sul New York Times - alcuni alti funzionari del Pentagono agli ordini di Douglas Feith, sottosegretario alla difesa per la pianificazione, hanno intavolato trattative segrete con «iraniani dalla dubbia reputazione».
Dunque non solo le traversie irachene non stanno modificando la linea dei falchi di Washington, ma tutto lascia pensare che sia in corso la preparazione di «sforzi futuri», cioè di un rilancio. Il che conferma che costoro non sono affatto preoccupati della destabilizzazione crescente in tutto il Medio Oriente e nelle aree circostanti, e intendono dunque accentuarla, aggravarla, moltiplicarla. Non è a un nuovo ordine che essi si accingono, ma a un prolungato e crescente disordine. Condizione essenziale per moltiplicare la paura e per intensificare il riarmo in tutte le direzioni. Poiché si preparano per guerre ben più impegnative delle tre prove sperimentali fino a qui realizzate.

 

Sregolatezze del 06/01/04

Eravamo in pena per il povero Giuliano Ferrara. Pur occupato com'è - fra le analisi del suo "Foglio" e le news del "Riformista", fra le telefonate di gelosia e i biglietti d'amore che si scambia col suo Cavaliere, fra le serate con Barbara Palombelli e le trattative con Flavio Cattaneo - s'era preso la briga di andare a consultare la voce "anticomunismo" nelle
enciclopedie inserite da "la Repubblica" e dal "Giornale" nella sua mazzetta quotidiana. E aveva scoperto con angoscia che quei due volumazzi quella magica parolina non la contenevano, pur contenendo invece (orrore!) la voce "antifascismo". L'angoscia è diventata rivoltamento di stomaco, sino a rigurgitare in un apposito editoriale. Siamo andati velocemente a consultare il nostro vecchio Dir redazionale e, grazie al cielo, quella voce l'abbiamo
trovata. E la offriamo a Ferrara, perché si riprenda: «Posizione ideologica contraria al comunismo. "Il suo è un anticomunismo viscerale, innato, che respinge ogni ragionamento"». Proprio così. Dir, Dizionario Italiano Ragionato, a cura di G. D'Anna, edizione Sintesi.

DON PANCRAZIO

1.06.2004

 

Da Deaglio a....

Ieri tra me e me, pensavo guardando L'elmo di Scipio, alla pacata intelligenza di Deaglio giornalista....
Ora apprendo che anche lui sarà defenestrato dai liberalissimi democratici al governo.
Sì avevo sospettato dopo i vari servizi che indagavano sulla *libertà* in Italia andati uno via l'altro, partendo da quattro fasci nostalgici con tanto di divise da blatte (tutte nere) che rendevano omaggio al, non fu tanto cattivo, mussolini...
Avevo sospettato anche ascoltando le parole dei partigiani milanesi, e poi sono arrivata a dirmi *bingo* quando il direttore di The Economist ha elargito un po' di lapalissiana verità.
Ora ho la conferma dai giornali on-line, ma non mi sento nemmeno sconfortata, semmai, semplicemente conforme.
Via anche Deaglio, che si fa?
Protesta l'associazione Articolo 21, io ne scrivo, qualche altro ne scriverà... Poi?
Poi la domenica sera non lo vedremo più, forse si farà anche lui un blog, oppure affitterà un teatro, o forse scriverà ancora su della carta che sempre in meno compreranno.
Buffo. Oggi ho persino visto il giudice sossi da minoli. Ho seguito la storia assurda, ho ascoltato il reportage e persino il brigatista che raccontava di sè e delle sue gesta nello stesso modo in cui io potrei raccontare della volta che.... e ci pestavamo dalle risate.
Insomma, il brigatista pareva narrare le gesta goliardiche di compagnioni brighella che facevano casino armi in pugno....
Il giudice, ancora giudise e sempre più giudice, concludeva il racconto della sua *tragicomica vicenda* [L'ha detto lui] con un tono rassicurante.... "No, non c'è poi tanto rischio di nuove brigate rosse, primo perchè non esiste un reale malcontento sociale [ergo stiamo tutti bene] e poi anche perchè NON CI SONO PIU' OPERAI.
Qua evito di commentare. Ritengo chi mi legge abbastanza intelligente.
Sono più serena, apprendere che non esiste malcontento, mi rende serena....
Ci sono cose più importanti delle quali oggi si è tanto parlato.... Mentre scrivo la befana sta ancora girando, perchè oltre che portare i doni, deve comprare anche un paio di scarpe nuove (lo hanno appena detto al telegiornale) finalmente si conoscono i nomi dei partecipanti a San Remo, anche se non si conoscono i cantanti, valeria marini torna al teatro, e fa freddo.
Ah! Che disdetta! Che palle! Chi osa disturbare il sonno con... Nuovo caso di Sars in Cina. Comunisti!!!!!
Ma il mondo è grande e l'uomo è intelligente. Sconfiggeranno anche questa loro ultima creazione virale, insomma!!!! L'uomo è grande, manda un robot su Marte e lo sveglia con Good Morning dei Beatles, mica con uno squallido e stressante bip-bip metallico!
L'uomo prepara il terreno per la prossima invasione, per i prossimi studi (bellici?)...L'uomo prepara il terreno per nuove distruzioni.
E io sospetto he il nostro mondo non basti più
RITA PANI (APOLIDE)

 

Sregolatezze del 4 gennaio 2004

Il dilemma non è di poco conto: il potere di grazia appartiene ad una istituzione monocratica e politicamente irresponsabile, quale è il presidente della Repubblica ("come sembra a molti costituzionalisti, perché evoca un antico diritto divino del monarca"), con il ministro competente caricato di incombenze meramente applicative o è piuttosto un "potere politico" - di pertinenza del ministro di un governo espresso da una maggioranza parlamentare - pur bilanciato dal necessario concorso e dalla libera determinazione del capo dello Stato di controfirmare o no? A
prescindere ovviamente dal caso specifico della grazia a Sofri e di una scelta preferita ad un'altra perché semplicemente più efficace, il Riformista non ha dubbi: una soluzione che mettesse in discussione l'"antico diritto divino del monarca" è molto meno liberale dell'altra. Proprio così: "molto meno liberale". Non c'è che dire. Questi post-d'alemiani debbono
essere sempre più realisti del Re.

DON PANCRAZIO

 

STRISCIA ROSSA

I grandi padri dell’Europa: «Come può Ciampi, garante della Costituzione italiana, pretendere l’approvazione della Costituzione europea, cioè lo strumento che priva il popolo della sua sovranità?».

Roberto Calderoli, Lega Nord, Vicepresidente del Senato 5 gennaio

1.03.2004

 

STRISCIA ROSSA

«Sa perché in Italia ci si occupa di Sofri e non della riforma della giustizia? Perché abbiamo una sudditanza culturale nei confronti della sinistra. La nostra è tutta una politica di sinistra: diritto di voto agli immigrati, grazia per gli uomini di sinistra, indultino».

Roberto Castelli, ministro della Giustizia, Il Messaggero, venerdì 2 gennaio 2004

 

Cinquant'anni di Tv e della nostra vita

Esattamente cinquant'anni fa, il 3 gennaio del 1954, nasceva la televisione in Italia. Mi sembra, insieme, ieri e un secolo fa. Da allora ne sono avvenute tante di cose, forse anche troppe, e sono avvenute in fretta.
Potete intuire quante immagini, quante persone, quante battaglie ed anche quante soddisfazioni - perché non dirlo? - mi vengono in mente ricordando questo mezzo secolo di informazione e di cultura televisiva.
Voglio cominciare dall'inizio, anzi da prima dell'inizio. Eravamo a qualche settimana da quel 3 gennaio. Partecipai con Giancarlo Pajetta, unico parlamentare dell'opposizione invitato, ad assistere ad una "prova tecnica".
Non ho mai saputo chi ci fece quell'invito - per i tempi che correvano molto insolito - ma certamente aveva visto giusto. Pajetta aveva l'occhio e la mente capaci di comprendere la storica novità e l'importanza che la televisione avrebbe avuto per il nostro Paese.
Molti, credo la maggioranza della sua generazione, soprattutto gli intellettuali, erano indifferenti od ostili al nuovo mezzo. Ricordo per esempio che il celebre sceneggiatore, Ugo Pirro arrivò a definire la tv il "frigorifero del cervello". Ma Nullo - così io chiamavo Pajetta in ricordo del nome da lui usato durante la clandestinità - mi disse sottovoce, commentando le prove di una inserzione pubblicitaria (l'idea di quello che poi divenne il famoso Carosello): «Pensa come sarebbero stati efficaci in televisione i nostri forchettoni.» (i "forchettoni" di un celebre manifesto contro il governo Dc affisso dal Pci durante la campagna elettorale del 1953).
Al termine della proiezione, Pajetta applaudì e si congratulò con quei tecnici. E il giorno dopo volle fare subito una riunione congiunta delle commissioni Stampa e propaganda e Cultura del partito per discutere della televisione che di lì a poco sarebbe giunta nelle case degli italiani.
Le idee che emersero in quella riunione sono tuttora valide. Il Pci aveva capito, infatti, che quello strumento nuovo della comunicazione sarebbe diventato importatissimo e avrebbe modificato costumi, gusti e linguaggio, contribuendo in modo decisivo all'unificazione del Paese, impresa rimasta incompiuta dal Risorgimento. E noi comunisti, anche se tenuti fuori dalla cabina di comando, avremmo dovuto interessarcene. Non fu un caso se proprio l'Unità - se ben ricordo - fu il primo quotidiano a mettere in pagina una rubrica di critica televisiva, affidandola a un intellettuale come Giovanni Cesareo.
Scrivo questa nota, oggi che tutti parlano del cinquantenario della televisione spesso con sussieguo o frivolezza, con una forte emozione personale. In definitiva la mia vita di giornalista e di militante politico comunista, e naturalmente di cittadino, si è intrecciata per buona parte con quella storia.
Come non ricordare l'ingresso prepotente della politica nelle case di tutti con le prime "Tribune politiche"? La gente vedeva per la prima volta in faccia personaggi dei quali aveva solo sentito parlare. Ad esempio Togliatti e gli altri dirigenti comunisti: e constatava che erano persone in carne e ossa e non mangiavano i bambini. Ma la televisione fu anche terreno di grandi battaglie politiche ed ideali. Governata saldamente (ma, riconosciamolo, con notevole intelligenza e
capacità dalla Dc), dovette presto aprisi al nuovo che premeva nel Paese.
Gli spezzoni dei filmati della rivolta popolare del luglio 1960 contro il governo Tambroni - seppur brevissimi e presentati con taglio governativo - entrarono comunque nelle case e forse contribuirono a svegliare dal letargo una generazione che a tutti sembrava passiva.
Ci furono poi il primo ingresso dei socialisti al governo e la nascita del Secondo Canale (definito il "resto del mondo"): qualcosa di nuovo che, sul finire degli anni Settanta, permise l'irrompere della Rete Tre e del Tg3.
Inizialmente ammessi quasi come una foglia di fico per coprire l'esclusione dal video di tanta parte del Paese, si trasformarono rapidamente in uno strumento che seppe portare il mondo del lavoro e i ceti deboli in primo piano. Formidabili quegli anni. Anche se, facendo TeleKabul e "Samarcanda", non potevamo proprio immaginare che trenta anni dopo...
Quello che celebriamo oggi non è un anniversario qualunque. E' l'occasione per riflettere, anche autocriticamente, su qualcosa che ha inciso in modo decisivo sulla nostra storia nazionale e sociale, in negativo, ma anche in positivo. In questi cinquant'anni è veramente successo "di tutto e di più".
E non è finita.
Anche dal risultato delle lotte in corso per il pluralismo dell'informazione - per una televisione che non sia soltanto "spazzatura" e omologazione, e per la salvaguardia e la piena valorizzazione di un autentico servizio pubblico televisivo - dipenderanno in grande misura il futuro della democrazia italiana e il progresso del Paese.
Alessamdro Curzi



 

Sregolatezze del 3 gennaio 2004

Avete qualche dubbio sulla opportunità di una legge "ad personam" per liberare dalle patrie galere Adriano Sofri? Toglietevelo. Se proprio di un provvedimento "ad personam" si vuol parlare, ci assicura Pannella, è a favore di Ciampi: della sua liberazione dal dominio del segretario generale del Quirinale, Gaetano Gifuni, presunto sostenitore dell'ineludibilità delle competenze del ministero di Grazia e Giustizia. E Sergio Cola, deputato di An, ritiene che grazie al ddl-Boato la grazia potrebbe arridere anche ad altri: ad esempio, Francesca Mambro e Giusva Fioravanti (condanna definitiva per la strage di Bologna). Poi c'è l'immancabile Carlo Taormina, relatore sul ddl e avvocato di Erich Priebke, per il quale a godere della grazia potrebbe essere anche l'ex-massacratore delle Fosse Ardeatine. In questo senso, riferiscono le cronache, «Taormina proporrà alcune modifiche». Vuoi vedere che ci scappa una grazia preventiva anche per il mostro di Cogne?

DON PANCRAZIO

 

Tanzi

Non è giusto, Tanzi l'hanno messo in galera mentre è a piede libero un
nano-golpista che ne ha combinate di peggio, GIUDICI COMUNISTI!!!!!!
Scapezzone

 

Giovanardi (prima della cura)

"Caro Di Pietro, sento il dovere di ringraziarLa per la professionalità e il senso della misura con i quali conduce la difficile
inchiesta a Lei affidata. Voglio esprimerLe la piena solidarietà per la coraggiosa azione Sua e dei Suoi colleghi, perché sappia che all'interno del cosiddetto palazzo, ai piani alti come ai piani bassi, c'è chi fa il tifo per Lei. Perché, come giustamente Lei ha affermato in una intervista, il problema non è quello di criminalizzare entità astratte come i partiti: qui
si tratta di aiutare gli onesti e le persone perbene, che sono in tutti i partiti, a difendersi dall'aggressione dei disonesti che con il malaffare lucrano ingenti risorse, parti delle quali vengono investite per comprare consenso politico e via così in una spirale perversa. E... la moneta cattiva scaccia quella buona. Finché qualcuno provvidenzialmente non toglie alla
circolazione i falsari. Grazie dunque per il Suo impegno da un deputato Dc che... crede sia ancora possibile dimostrare che non è da ingenui avere fiducia nelle istituzioni".

(Lettera aperta inviata il 20 maggio 1992 da Carlo Giovanardi, allora deputato Dc, all'allora pm Antonio Di Pietro. Si tratta dello stesso Giovanardi che oggi, ministro dei Rapporti con il Parlamento, fa il giro delle tv per presentare un libro contro Mani Pulite).
SERGIO



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