12.12.2003

 

Sregolatezze del 12/12/2003

Umberto Bossi ha proprio ragione. I vecchi sistemi di "Roma ladrona" non
sono morti. Un assessore comunale ai Lavori pubblici e un suo amico
architetto sono stati presi in flagranza di reato dai carabinieri, martedì,
con la tangente estorta da pochi minuti a un imprenditore edile «per
sbloccare il piano di lottizzazione del Comune e consentire la costruzione
di edifici». Nelle stesse ore Umberto Bossi è stato avvisato dalla
magistratura che dovrà rispondere al Tribunale dei ministri delle sue frasi
del 25 settembre «Roma è marcia» e «Ci vuole un antidoto a Roma perché è lì
che c'è il marcio». Umberto Bossi ha naso e la puzza di corruzione deve
averla proprio sentita. Anche perché ce l'aveva in casa: l'assessore
arrestato è della Lega, l'architetto arrestato è della Lega e, soprattutto,
il Comune di cui trattasi è proprio Cassano Magnago. Sì, il borgo natìo del
Senatùr, che per ora tace. Indeciso se prendersela con la pm titolare delle
indagini, tale Sabrina Di Taranto, se sferrare una campagna contro "Cassano
Magnago ladrona" o se invece rivelare finalmente al popolo padano di averlo
scoperto l'antidoto a "Roma ladrona".

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