11.27.2003

 

Sregolatezze del 27/11/2003

Torna ad aggirarsi tra le quinte del teatrino politico italiano il mistero di quel trapezio nero dal quale scaturisce (ed arde tuttora, nel simbolo di An) la fiamma tricolore dell'Msi. Voluto nel 1946 da Giorgio Almirante, capo di gabinetto a Salò, alla base del simbolo del partito destinato a conservare nel tempo l'eredità mussoliniana, porta stampigliate le lettere
Msi. Questa sigla, ufficialmente abbreviazione di Movimento Sociale Italiano, erano lette dai neo-fascisti (e sono conservate nel cuore dei post-fascisti) come simbolo grafico del motto "Mussolini Sei Immortale", così come quella fiamma era (ed è) "il fuoco che arde eternamente sulla tomba di Mussolini". Ora il centro-sinistra pretende dallo stremato Fini di
dare quest'ultima prova di democraticità irreversibilmente acquisita: cancellare dal simbolo di An sia il trapezio sia la fiamma delle immortali idee mussoliniane. Ma Fini non lo farà: infatti ha garantito di avere cambiato idea su Mussolini non sulle sue idee. E poi, essendo un tipo quadrato, capisce da solo che, eliminando il trapezio, perderebbe automaticamente la sua base.

DON PANCRAZIO

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