10.29.2003

 

C'è un problema nelle scuole italiane. Il Crocifisso.

Eccomi finalmente a voi!
Allora cari! Abbiamo un problema nelle scuole, il Crocefisso. Quanta intellighenzia scomodata per dibatterne, quanti autoritari interventi, persino il Presidente della Repubblica ha dovuto proclamare autorevolmente la sua opinione in merito : "il crocifisso nelle scuole è sempre stato considerato non solo come segno distintivo di un determinato credo religioso, ma soprattutto come simbolo di valori che stanno alla base della nostra identità".
Poi, per affrontare il problema, finalmente l’unione “bipartisan”, descritta dalla stampa con le più romantiche parole “coro unanime” da destra a sinistra. Persino Costanzo ha dovuto smettere i panni da regista d’avanspettacolo ed ha dovuto rivestire quelli di giornalista impegnato, aprendo la sua tribuna a Smith ed una mezza dozzina di policircensi sbraitanti, ma solo la sera dopo vespa, che pare abbia firmato una sorta di esclusiva come addetto stampa del governo.
Crocifisso sì, crocifisso no, tribunali, magistrati ed ispettori inviati dalla Gestapo (scusate m’è scappata la mano, volevo scrivere dal governo).
Insomma mi pare coerente. Un magistrato fa il suo mestiere e quindi deve essere controllato, casomai fosse un simpatizzante Islamico, uno di quelli che il parlamentare borghezio, fervente cristiano dedito alla salvaguardia del popolo italiano (padano) nei suoi usi e costumi e nei valori che stanno alla base della nostra identità chiama bastardi.
La mia opinione sul Crocifisso, non esiste. Non ho un’opinione sul Crocifisso, non la ho nemmeno in merito a Buddha, o a Maometto. Ma concordo su una cosa.
Abbiamo un problema nelle scuole, anzi no! Abbiamo più di un problema nelle scuole italiane, abbiamo tanti problemi nelle scuole italiane, ne abbiamo di vecchi ed atavici e di nuovi, quelli che dobbiamo al ministro moratti che ha dato il meglio di sè non solo per l’impoverimento ulteriore della cultura taroccando persino i testi di storia, ma impedendo di fatto l’istruzione per i meno abbienti e i disabili, restringendo il numero degli insegnanti di sostegno, inventandosi i sisini relegando al precariato i lavoratori precari storici, finanziando la scuola privata e depauperando i bilanci per la scuola pubblica, innalzando i costi di testi che insegneranno ai nostri figli una storia riveduta e corretta che pretenderà di cancellare la memoria e l’eredità delle prossime generazioni.
Queste sono cose note, non le invento io, qualcuno a suo tempo provò a parlarne, ma… Non era un problema, nulla che potesse sortire “cori unanimi e bipartisan “, nulla che facesse scomodare il presidente della repubblica, nulla di rilevante nemmeno per costanzo che all’epoca forse proponeva uno dei suoi spettacolini “ I comici si interrogano…”
Insomma Crocifisso sì o no?
Mi pare ce ne fosse anche uno per ogni bara di ogni profugo somalo morto di stenti sull’ennesima barca che attracca a Lampedusa, uno di quei cadaveri così ben cavalcati da chi improvvisamente colto da un rigurgito di umanità, è arrivato a dichiarare che questi non erano altro che persone, beccandosi poi l’epiteto di “sinistroide e traditore” dai colleghi di governo. Ed anche in quel caso per fortuna abbiamo assistito al giocondo canto del “coro unanime”.
E come sempre, mentre ci si scannava sul crocefisso sì o crocefisso no, ci sono state le elezioni politiche in Trentino. Il polo ha subito la disfatta, la stessa che ormai si spera possa ripetersi se e quando avremo la possibilità di tornare alle urne, ma come sa chiunque sia dotato di un minimo di educazione…Non si deve mai interrompere chi parla.
Crocefisso? .... Oh! Sì...E in pubblica piazza!
Rita Pani (APOLIDE)


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