6.29.2003

 

iL CAVALIERE SMENTITO DA GHEDDAFI

Il cavaliere - messo da parte il suo solito ghigno da pagliaccio, le corna
in foto e le pacche sulle spalle - oggi in Senato - serioso, compunto,
ipocrita, con qualche ammiccante sorriso da navigato show man di
Publitalia - prima ha affermato che nella cdl tutto andrebbe bene, "non
scorre sangue e non ci sono veleni" e che senza le idee di Bossi - quelle
del cannoneggiamento dei barconi dei migrati, per intenderci - "saremmo
più poveri", poi ha strabiliato l'uditorio:

"L'Italia firmerà un accordo con la Libia per mandare soldati italiani a
Tripoli e per il pattugliamento delle coste contro i clandestini".

Quale statista, che capacità! In pochi giorni il noto piduista italiano
avrebbe risolto il problema. L'avvinazzato leader padano per riconoscenza
lo ricopriva di abbracci e riusciva così a trovare "la quadra" per
rimangiarsi le vomitevoli e squallide esternazioni di questi ultimi giorni.

Però è tutto falso. Come sempre.

Dopo poche ore, le autorità di governo di Tripoli - pur dichiarandosi pronte
(e vorrei vedere!) a collaborare con l'Italia - smentivano seccamente le
dichiarazione del pinocchietto nostrano: "....nei termini in cui è stata
presentata al Parlamento la proposta per il dispiegamento di militari
italiani sul territorio libico, non sembra possa neppure essere discussa,
perché tocca temi costituzionali e principi della sovranità dello Stato,
argomenti di estrema delicatezza".

Il nostro "prescritto" è messo a tacere non soltanto in Europa, ma anche in
Africa.

brif

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