6.14.2003

 

E’ LUNGA UNA SETTIMANA.

L’idea della povertà mentale si concretizza materialmente quando incessantemente d’estate tutti continuano a ribadire quanto caldo faccia, e d’inverno, di contro, tutti stiano a stimare quanto basse siano le temperature. D’estate ti fanno vedere i turisti con i piedi dentro le fontane e d’inverno i passanti per le strade, con le sciarpe tirate su, fin sopra alle orecchie. Spesso così mi ritrovo a guardare le mie magliette sudate, in una stagione e le mie dita spaccate dai geloni, nell’altra, a pensare che, se non me l’avesse detto lo speaker alla TV, forse, non me ne sarei accorta.
La mattina esco troppo presto per aver voglia di acchiappare un giornale all’edicola della stazione e mettermi a leggere, così sbircio le pagine dei passeggeri vicini, solo i titoli in neretto e tanto mi basta per farmi un’ idea che poi finisco di colorare mentre mi levo le scarpe, alla sera, davanti alla TV che non ho nemmeno bisogno di ascoltare.
Poi le associo e vengono fuori dei collage che lasciano il mio animo interdetto; quell’idiota del nano qualche giorno fa è andato a trovare il suo amico sharon, niente di rilevante per le cronache, infatti penso che ci sia andato a spese dello stato, solo e soltanto perché lui ha deciso di non concedere repliche sul palcoscenico del Teatro di Giustizia a Milano; ma le immagini che mi sono rimaste impresse sono state quelle del giorno dopo, un uomo Palestinese reggeva tra le dita un paio di scarpette. Erano quelle della terrorista neonata, ammazzata dall’esercito israeliano.
E io ho preferito andare a bermi una birra e fumarmi qualcosa in balcone, ho preferito combattere con le zanzare. Perché dire ancora, non serve.
Espletati i ballottaggi ci rechiamo ai referendum. Ho sbirciato anche questo argomento tra i neretti dei miei vicini passeggeri. Il 18 spicca, le antenne? No. La leucemia non è poi così importante. Ne è al corrente solo chi ci combatte, a noi meglio non sia dato sapere. Ma poi anche per questo referendum la sinistra è venuta fuori in tutto il suo splendore. Peccato che non si possano avere delle opzioni differenti, tipo: SI’, NO, FORSE. Credo che solo così ci sarebbe stata un po’ di unità.
Ma tornando al ballottaggio è stato un bellissimo quanto esilarante esempio di paraculismo coscaiolo.
La disfatta è stata evidente ma qua dove abito io nelle vicinanze di Roma, si sprecano i cartelli di ringraziamento ai cittadini… “ Il coscaiolo Tizio, ringrazia i cittadini di Paperopoli per averlo votato…” Mi viene il dubbio: “Gli han detto che ha perso?”.
Forse no, o forse spera che il popolo intento a dirsi quanto “fa caldo”, si sia distratto e non si sia informato.
Sbirciando tra i neretti friulani, sono giunta alla conclusione che la becalossi, la abbia normale, come quella di tutti. Il nano la invitò infatti a farla vedere, ma non doveva essere poi così eccezionale dal momento che Illy ha brindato e festeggiato per la sua elezione.
La cosca delle libertà dovrà riunire la cupola per un chiarimento. E staremo a vedere.
Bella occasione di riflessione per la sinistra, ma fa caldo, fa tanto caldo e così proprio oggi ho letto che Cofferati si candiderà alle comunali di Bologna. Allora mi riprendo qualcosa da fumare ed un caffè e me ne vado in balcone, il sole non è ancora arrivato, ci posso stare e penso a come sia facile uccidersi la speranza.
Cuba, la mia futura patria insorge. Fidel guida i suoi a protestare davanti alla ambasciata Italiana. Questa è una bella notizia. Quando il mio boss si avvicina alla mia scrivania e dice…”Rita! Un milione di persone stanno protestando a Cuba, contro l’Italia…Un milione, non decine di migliaia…un milione!” Io esulto ed alzo il pugno…”Hasta la victoria siempre!” rispondo. Ma poi sempre intenta alla sbirciata di lato, apprendo che Marina Sereni, responsabile esteri Ds esprime il suo rammarico con un : «inaudito»… mentre Folena, del correntone Ds marchia l’eroica impresa dei compagni cubani con un : «preoccupante segno di intolleranza»
In quel momento non potevo andare in balcone a fumarmi qualcosa e a berci dietro due birre. Stavo in un treno affollato, sudavo, e i miei piedi erano gonfi e doloranti, quindi ho pensato, poi ho chiesto al mio vicino il suo giornale. Ho letto. Fidel ha dato del fascista al nano fascista, dell’hitler ad aznar.
Intollerante ed inaudito? Leggo meglio. I due bastardi fascisti hanno fatto saltare gli ultimi accordi commerciali che l’Europa aveva preso con Cuba, accordi economici sempre più scarsi, ora che anche la Russia ha deciso di fare il salto nel baratro europeo.
Dov’ è l’intolleranza? Dov’è l’inaudito? Dov’è l’offesa di tacciare per fascista un fascista?
Dov’è la sinistra?
La segnaleranno in coda sull’autostrada. Fuga dalle città che esplodono per il caldo. Tutti in fila verso il mare.
Rita Pani (apolide)

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